ROMA – La pandemia di Covid-19 ha provocato una grave crisi non soltanto dal punto di vista sanitario ma anche finanziario, con quasi tutti i settori colpiti profondamente. Quello del gambling, nello specifico, sta vivendo periodi molto difficili, con tutti i corner sportivi, sale slot e centri scommesse chiusi ormai da svariati mesi, e senza certezze su un’eventuale ripartenza.
Si potrebbe pensare quindi che il settore ha subito gravi perdite finanziarie e numeri in forte calo, ma paradossalmente non è così.
Un recente sondaggio statistico ha riportato i seguenti dati: tra gennaio e febbraio le scommesse online crescevano del 43%, il bingo del 24,3%, casinò e slot del 20% circa, numeri tuttora in costante aumento. Ma com’è possibile ciò se tutti i centri fisici sono chiusi?
Il merito va dato al vero e proprio boom del gambling online, un settore in enorme crescita e sempre più preferito dai giocatori. Scopriamo di più in merito.
– Il boom del gioco online
Già da prima della pandemia molte persone avevano iniziato a giocare sui vari bookmaker presenti sul web, come per esempio Starvegas. Un esempio è l’abbassamento sempre maggiore dell’RTP delle slot presenti nelle varie sale, fino al 65%. Inoltre, un altro fattore che ha portato molti giocatori a giocare online è l’obbligo del riconoscimento con la tessera sanitaria prima di giocare ad una VLT. Tutto ciò con i bookmaker online non avviene: bisogna mandare solo alla registrazione il documento, le percentuali di ritorno al giocatore delle slot sono elevate (dal 90 al 97%), i prelievi sono rapidi se non addirittura immediati.
Possiamo quindi dire che se da un lato c’è stata e persiste una forte perdita dal punto di vista fisico in questo settore, online i numeri sono molto alti e continuano a crescere.
C’è comunque grande confusione, ed anche rabbia, tra i proprietari ed addetti di centri scommesse, sale gioco ecc. Uno dei motivi principali è la tassa Salva Sport adottata dal Governo per aiutare il settore sportivo, con un’aliquota ancor più inasprita nel settore dall’ADM.
Non resta che attendere eventuali novità, sperando in un calo dei contagi del virus e quindi la possibilità di riaprire anche i vari centri specializzati.