CAGLIARI – La stagione della pesca del corallo in Sardegna partirà il prossimo primo giugno e si concluderà il 30 settembre 2021, e la tassa per il rilascio delle autorizzazioni sarà ridotta in considerazione dell’emergenza Covid che ha inciso pesantemente sulle attività del settore. Lo ha deciso la Giunta regionale che, su proposta dell’assessore dell’Agricoltura, Gabriella Murgia, nel corso dell’ultima seduta ha approvato una delibera con la nuova regolamentazione e le direttive per disciplinare la raccolta.
“Per uno sfruttamento sostenibile dei banchi di corallo rosso presenti nel nostro mare – sottolinea l’esponente della Giunta Solinas – abbiamo finanziato ultimamente due progetti di ricerca volti ad approfondire le conoscenze scientifiche e a garantire il monitoraggio di questa risorsa. Seguendo un modello gestionale che ci viene riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale, le misure adottate dalla Regione ogni anno vengono decise in base ai dati sul prelievo e alle evidenze scientifiche fornite dalla ricerca”. Le indicazioni provenienti dalla ricerca, aggiunge l’assessore Murgia, “sottolineano in sintesi l’importanza di tenere sotto stretto controllo lo sfruttamento della risorsa per i prossimi anni di gestione e suggeriscono in via precauzionale di non aumentare lo sforzo di prelievo, in linea con quanto più recentemente disposto dalla Commissione generale della Pesca per il Mediterraneo”.
L’attività di pesca del corallo rosso potrà essere esercitata, mediante l’uso della piccozza, solo dai pescatori professionisti titolari dell’autorizzazione regionale, che potranno prelevare giornalmente una quantità non superiore a 2,5 kg. Si potrà raccogliere solo corallo rosso con un diametro di base non inferiore a 10 millimetri. Per il 2021 il numero delle autorizzazioni non potrà essere superiore a 25 e la tassa annuale sarà ridotta da 1500 a mille euro.
L’esercizio della pesca sarà consentito a profondità non inferiori ai 50 metri, per garantire uno sfruttamento sostenibile del corallo rosso, con esclusione delle aree marine protette (Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre, Capo Caccia-Isola Piana, Isola dell’Asinara, Tavolara-Punta Coda Cavallo, Capo Carbonara-Villasimius, Capo Testa-Punta Falcone), dei parchi (Arcipelago della Maddalena e Porto Conte) e di altre aree più circoscritte tra Capo Comino e Capo Bellavista, tra Capo Testa e Capo Coda Cavallo e nella “zona campione di studio del corallo”, in prossimità di Capo Caccia. L’area compresa tra Capo Mannu e Capo Pecora sarà aperta al prelievo e assoggettata a una particolare sorveglianza da parte dell’assessorato dell’Agricoltura e del Corpo Forestale in coordinamento con le autorità statali e locali competenti.