ROMA – Ci sono cose che il Covid-19 non ha cambiato e probabilmente non cambierà. Una di queste riguarda il gambling, non più un semplice passatempo ma un vero e proprio impegno per ogni abitante di ogni nazione. L’attività ludica, insomma, non si ferma ed anzi aumenta il suo engagement e il suo tasso di attrattiva, da Oriente ad Occidente.
In alcuni paesi il gioco è questione di cultura al punto tale che non si fatica a rintracciare, nel mondo e per le diverse categorie, autentiche patrie del gioco o città come Las Vegas ed Atlantic City nate e cresciute proprio attorno al gioco e al mondo dei casinò. Questione di divertimento ma anche di economia: in ogni latitudine la passione per il gioco premia non solo i giocatori, ma anche le casse degli Stati. Lo sa bene l’Italia, in quanto secondo i dati ufficiali pubblicati da La Repubblica, per l’Erario la tassazione del gioco legale è fondamentale.
Ma dove si gioca di più? Lecito più che mai chiederselo ora, in tempi di Covid, a maggior ragione per un’industria che frutta circa 500 miliardi di euro in tutto il mondo, cifra astronomica in sé. In alcuni paesi il gioco è vietato, in altri assolutamente no e si gioca, anche tanto.
Stando a quanto riportato dagli analisti del sito di settore Slot Mania, il paese in cui si gioca di più è sorprendentemente l’Australia. Qui si spendono circa 1200 dollari l’anno per persona, con vincite che non sono tassate. Al secondo posto spicca Singapore, con 1100 dollari pro capite l’anno, un passatempo per ricchi. In altre realtà come Hong Kong il gioco è tassativamente monopolizzato ed esiste una sola agenzia, che da sola basta a fruttare 500 dollari l’anno per persona. In classifica l’Italia è sesta: nel Belpaese si spendono 517 dollari l’anno per persona. In Irlanda invece sono circa 600, mentre Canada e Finlandia vanno a 570 e 560 dollari.
La Finlandia regala un’altra curiosità: a giocare in paese sono perlopiù gli over65, a dimostrazione del fatto che il gioco non sia solo una cosa per soli giovani. Segue la Norvegia, con 448 dollari a persona: qui il governo applica molte strette, dato che sono solo due gli operatori che possono agire in ambito di gioco. La Grecia totalizza un buono score, con 420 dollari pro capite, laddove vengono preferite le grandi lotterie nazionali. Chiude la top ten la Spagna, con 418 dollari a persona: qui il gioco è fenomeno in forte ascesa, mentre per le scommesse la penisola iberica mantiene sempre alti i suoi standard.