Tricolore (e non solo) contro la gestione di Fdi

ALGHERO – Non c’è pace in Fratelli d’Italia. E non solo tra Alghero e i vertici regionali e provinciali, ma anche tra altre realtà e la gestione isolana del partito, come emerso in queste settimane (vedi Olbia). Restando all’ombra della Torre di Sulis è sempre più palpabile la condizione critica del partito che, oramai, si trova con la durissima critica di uno dei due circoli (quello Tricolore con la nota seguente) e con i malumori e pure prese di distanza rispetto alla gestione di Fdi in Sardegna e in provincia da parte del consigliere comunale, presidente di commissione ambiente e sanità, Christian Mulas, unico rappresentante nella massima assise cittadina.

“Riceviamo con disappunto una nota da parte del Coordinatore Provinciale di Sassari con cui il nostro Circolo “Tricolore” è commissariato per aver sottolineato la pessima gestione del Partito a livello regionale da cui abbiamo preso le distanze. Rileviamo – scrive Sefora Salis del circolo Tricolore, candidata in Fdi – infatti con amarezza la totale mancanza di qualsivoglia forma di democrazia interna e di dialogo tra i vertici e la base. Prova della distanza abissale tra vertici e militantiè la sempre più forte fuga dell’elettorato, sia di quello storico che potenziale, dal Partito. Riteniamo che sia riprovevole che ogni qualvolta venga espresso un parere non in linea con chi oggi rappresenta il Partito sul territorio sardo, si arrivi ad attivare commissioni di garanzia come successo ad Alghero – e come asserito dagli stessi componenti della Commissione primo caso in Italia – nei confronti della scrivente e degli iscritti del Circolo Tricolore per “processare” coloro i quali sono rei di aver manifestato dissenso sia verso il rappresentante locale in giunta, di cui abbiamo sempre contestato la personale azione politica – difesa dai Dirigenti senza comprenderne le motivazioni – poiché non in linea con i valori espressi dalla Destra e mai condivisa con la base e i militanti a livello locale, sia verso la gestione del Partito in Sardegna. Arrivando così ad imporci il commissariamento, diffidando “la Segretaria e gli iscritti dall’utilizzo, in essere o in parola, in nome e per conto del simbolo del Partito.” Constatiamo la totale cecità da parte dei vertici regionali e provinciali nel dare la giusta importanza ad una Base militante che porta avanti con entusiasmo ed orgoglio i Valori della Destra Italiana, che ad Alghero si compone di militanti storici, quali Ennio Ballarini il cui percorso politico ha inizio nel MSI fino ai giorni nostri ricoprendo incarichi elettivi di spessore. Nessuno dei militanti del Circolo Tricolore milita per solo opportunismo politico ma al contrario Noi abbiamo scelto di appartenere a questo Partito; siamo basiti e disarmati difronte ad un atteggiamento che ci sminuisce non solo come militanti ma anche come persone libere, lasciando il Partito in mano a chi dell’opportunismo politico ha fatto una bandiera. A fronte di ciò ci chiediamo quali siano stati i criteri di selezione dei vertici Provinciali e Regionali, non essendo mai stata interpellata la base per darne legittimazione”.

“Probabilmente tale distrazione è dovuta al fatto che chi ricopre il ruolo di Coordinatore, a livello Provinciale e Regionale, attualmente svolge incarichi istituzionali di natura non elettiva in seno alla Regione Autonoma della Sardegna. Da ultimo apprendiamo da nota stampa del 29 aprile che il capogruppo del Partito in seno al Comune di Alghero manifesta a mezzo stampa tutto il suo dissenso nei confronti della Dirigenza sarda, sottolineando che “non deve essere un Partito a conduzione familiare”. Siamo seriamente preoccupati del fatto che il simbolo del Partito non compare in tante realtà del territorio sardo in quanto non si riesce a presentare la lista o peggio ancora ci si mimetizza all’interno di altre liste”.

“Di conseguenza non si può assolutamente affermare che in Sardegna il Partito sia in linea con il trend di costante crescita a livello nazionale. Questo trend rischia di peggiorare se non si pone immediato rimedio con la convocazione di Congressi in cui la base possa confrontarsi su idee e proposte politiche ed eleggere democraticamente i propri vertici. Alla luce delle considerazioni espresse e viste disattese le nostre istanze, ci siamo visti costretti a prendere le distanze dai vertici sardi ed a iniziare ad intraprendere un percorso autonomo in linea con gli ideali e i valori della Destra a livello nazionale”.