ALGHERO – A seguito della richiesta del consigliere comunale e componente dell’assemblea del Parco Maria Antonietta Alivesi (5 Stelle), il Ministro alla Cultura Dario Franceschini (leader nazionale del Partito Democratico) ha replicato tramite missiva ufficiale del suo dicastero. In sintesi, l’esponente di Centrosinistra evidenzia che il percorso di realizzazione del progetto è tutto in regola e che può proseguire visti i fini che anche si pone in considerazione del recupero di un manufatto altrimenti lasciato al suo abbandono. Anche se, va ricordato, esistono da diversi decenni proposte per creare nell’ex-batteria militare un qualcosa che potesse essere utile ai fini del recupero della struttura. Qui di seguito la lettera del Ministro Franceschini.
“Il Ministro Franceschini ringrazia per la fiducia accordata e per la passione civica che dimostrate, ma tiene a precisare che mai può esserci una decisione politica su questioni puramente tecniche come quella del progetto che interessa all’ex caserma di Punta Giglio ad Alghero, il ruolo di un Ministro infatti è l’indirizzo politico e il suo operato non interferisce in alcun modo con lo svolgimento dell’attività tecnico – amministrativa.
Ciò premesso- si legge nella nota pervenuta dalla segreteria particolare del ministro della cultura Franceschini, vi invitiamo ad avere fiducia nel fatto che saranno espletate tutte le attività di controllo previste dalla normativa, confidando nella preparazione e capacità tecniche dei nostri funzionari che sin dall’inizio hanno dato la massima attenzione a questo intervento il progetto autorizzato , è la rielaborazione di una prima proposta respinta dalla soprintendenza perché l’ampliamento previsto della casermette principale e dei numerosi annessi, avrebbe alterato non solo le caratteristiche del complesso architettonico ma anche le valenze paesaggistiche dell’area.
Il progetto approvato invece è frutto di numerosi sopralluoghi e riunioni con i progettisti e rappresentanti del demanio dello Stato, dell’Ufficio a Tutela del Paesaggio Regionale e dell’ente Parco ed è improntato al restauro conservativo delle architetture militari che saranno valorizzate in un percorso espositivo e naturalistico capace di evocare la memoria storica del luogo. In particolare il recupero dell’edificio principale, che già in origine ospitava il dormitorio dei militari i servizi igienici la cucina la mensa, sarà destinato a struttura ricettiva secondo la formula del rifugio di mare, attraverso limitatissimi interventi volti a preservare tutte le finiture originarie, come i pavimenti e le superfici, sulle quali sono presenti iscrizioni i disegni dei militari risalenti alla seconda guerra mondiale. La struttura sarà composta da sei stanze da letto triple con bagno e una stanza doppia con bagno per disabili oltre alla sala cucina pranzo i servizi igienici e il deposito saranno realizzati utilizzando i vuoti interrati delle vecchie cisterne.
Non è più prevista la piscina ma una semplice vasca di limitata ampiezza e profondità, da ricavare all’interno di una delle cisterne esistenti con la sola modifica della lastra di copertura . Il sistema di illuminazione esterna sarà costituito unicamente da elementi segnapasso di minima altezza con luce proiettata verso il piano di calpestio e sarà limitato al numero di elementi illuminati strettamente necessario per la sicurezza lungo i percorsi principali di accesso alla casermette , e negli spazi di immediata pertinenza. Infine la trincea della fognatura sarà scavata nella sede del tracciato stradale esistente sotto la sorveglianza di un archeologo. Dopo anni di abbandono quindi questo luogo riprenderà vita grazie al recupero architettonico del manufatto militare nel pieno rispetto della memoria e della dignità storiografica del posto e in accordo con lo spirito della legge in cui si inquadra l’intervento quello di incoraggiare il turismo di qualità”.