ALGHERO – In politica nulla è impossibile. Lo avevamo detto. Ed è così che l’incontro di ieri tra la delegazione della maggioranza e il Partito Democratico vedrebbe il Sindaco Bruno, presente alla riunione, essere pronto ad accettare le condizioni del Pd: azzeramento di tutte le cariche amministrative e tecniche, aprire ad un confronto con tutte le forze responsabili presenti in Consiglio e ammissione del fallimento. Proprio questo punto pare abbia fatto emergere maggiori curiosità dall’incontro di ieri. Infatti Bruno sembra abbia ammesso la difficoltà di vari settori e in particolare, ad esempio, nella gestione della società In-House riferendosi anche all’assessore Gianni Cherchi. Ma le lacune sono da trovare anche in altri assessorati a partire dall’ambiente (appalto igiene urbana), commercio (regolamento tavolini), turismo (mancanza promozione e Meta). Presenti ieri sera, oltre allo stesso Cherchi, anche i consiglieri Sartore, Moro e Fadda, mentre per il Pd era presente il segratario Salis insieme ad alcuni componenti della segreteria tra cui Raniero Selva e Alma Cardi. Assenti i consiglieri comunali Daga e Pirisi.
La maggioranza, come detto, ha ammesso le difficoltà nel percorso amministrativo, ha confermato l’importanza di ricucire col Pd (come richiesto dai vertici del Partito impauriti dall’andare al voto), ma ha anche affermato di poter aver una propria autosufficienza. Insomma tutto e il contrario di tutto. Anche perchè se la compagine governativa fosse cosi “in forma” allora perchè rivolgersi al soccorso (ex-rosso) del Pd? E’ evidente che non è cosi. La maggioranza con un solo consigliere di margine (13 a 12) ha il fiato cortissimo. L’amministrazione è incappata in una serie infinite di “casi” e problematiche mai vista prima. Problemi, certamente, non nati tutti in questi mesi, molti ereditati, che però, visti anche i tempi radicalmente cambiati e la devastante crisi, richiedono un’immediata soluzione.
A ciò si collegano gli esiti dell’incontro di ieri in cui il Sindaco sarebbe anche disponibile ad azzerare tutto. Questo significa rivisitazione di tutta la giunta, presidente del Consiglio, partecipate e ruoli tecnici. Un passaggio forse inatteso che però è in linea, come detto, con le enormi difficoltà e i fallimenti di questo primo anno e mezzo di amministrazione. Confermata anche la volontà a rivedere i programmi in linea con quanto richiesto dal Pd. Ma sul tavolo, i dem algheresi, hanno messo anche un altro punto fondamentale: l’apertura ad altre forze presenti in consiglio. L’unica porta che, forse, è ancora parzialmente aperta è quella dell’Udc. Anche se, i bene informati, giurano che i consiglieri Scudo Crociati (Pulina, Marino e Loi), anche dopo il recentissimo addio, dove sono volati gli stracci, mai e poi mai rientreranno in maggioranza.
Insomma potremmo dire che, al netto della forse inattesa accettazione delle condizioni poste dal Pd da parte del sindaco e (per adesso) dalla delegazione della maggioranza presente, siamo sempre fermi o quasi alla precarità dell’attuale amministrazione la cui vita, è inutile nasconderlo, è legata a doppio filo alle decisioni del Tribunale di Cagliari sull’inchiesta ai fondi. A breve la comunicazione finale se per Bruno ci sarà l’archiviazione o il rinvio a giudizio e dunque l’avvio dell’iter processuale con tutto ciò che questo comporta oppure la fine del calvario.
Nella foto il Consiglio Comnunale
S.I.