ALGHERO – Nei primi anni del 2000 per quasi un decennio, con la lungimirante idea (da parte dell’assessore al Turismo, della Giunta Tedde, Antonio Costantino) di utilizzare l’Anfiteatro di Maria Pia per i grandi eventi musicali, e non solo, si aprì una stagione virtuosa di spettacoli nella Riviera del Corallo che all’epoca era un riferimento non solo regionale ma pure nazionale riguardo i nomi che venivano proposti. Inutile ripeterli qui, i più li conoscono.
Un modello che poi negli anni fu preso ad esempio da altri luoghi turistici importanti. Ovvero quello di affidarsi ai più grandi promoter locale che in collaborazione con alcuni operatori e associazioni del posto potevano, senza troppi giri e orpelli, ma dati alla mano, tra contributi e bigliettazione, fare dei cartelloni di carattere internazionale.
Ciò che permetteva questo, oltre le idee lungimiranti e le scelte azzeccate sui nomi (un mix di proposte di massa, di nicchia andando a coprire i vari generi dal rock all’elettronica passando per il cantautorato fino alla danza e i grandi comici) era anche l’utilizzo di uno spazio come quello all’esterno dei Palazzo dei Congressi. Oggi, sia per questo aspetto, vista la volontà dell’attuale Amministrazione Comunale, Regionale e soprattutto della Fondazione Alghero, che per il ritorno dei promoter di allora (Sardegna Concerti) e altri nati recentemente pare sia possibile (e ne è una primo gustoso assaggio la programmazione degli eventi di agosto e settembre) riproporre quello schema vincente.
Tutto sta, come sempre, nelle scelte. Puntare in alto. Ciò vuole dire anche scontentare qualcuno, ma in questo modo sarebbe probabilmente possibile riportare anche quella fascia di turismo anglosassone che manca sempre di più e che invece adora luoghi come Alghero ancora di più se ricchi di eventi musicali e artistici di livello. Di questo ritorno parla proprio uno dei diretti interessati ovvero il patron di Sardegna Concerti, inventore del Jazz in Sardegna e di tanto altro, Massimo Palmas.