CAGLIARI – “Dobbiamo fare qualcosa e farlo subito, perché contro gli incendi è fondamentale la prevenzione ma nello stesso tempo abbiamo il dovere di guardare avanti, mettere in sicurezza i territori sostenendone la ripresa e la ricostruzione” comunità ”.
Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Michele Pais, aprendo l’incontro con la commissione Agricoltura della Camera, le categorie e le amministrazioni locali, sul tema degli incendi e della ricostruzione, svoltosi nell’aula consiliare.
A nome dell’esecutivo l’assessore Gabriella Murgia ha ricordato i primi interventi finanziari messi in campo, 20 milioni inseriti nella “legge omnibus”, 7.5 milioni provenienti della rimodulazione del Psr e 7 milioni della Protezione civile nazionale (da suddividere con Sicilia e Calabria). Prenderemo tutte le misure necessarie, ha assicurato la Murgia, ma occorre un grande progetto di ricostruzione del territorio per il quale contiamo sulla vicinanza delle istituzioni nazionali.
Appello raccolto dal presidente della commissione Agricoltura della Camera Filippo Gallinella, che ha garantito il massimo impegno della commissione, a partire dalle prossime scadenze parlamentari riguardanti alcuni decreti e più in generale la sessione di bilancio.
Successivamente hanno preso la parola i rappresentati delle categoria produttive, formulando idee e proposte operative nel quadro di una visione nuova del territorio e dell’agricoltura, fondata sulla figura dell’imprenditore rurale come “custode” dell’ambiente. Da Battista Cualbu Coldiretti è arrivata una sottolineatura sul rilancio delle attività locali tradizionali e sulla necessità di modificare in aumento il “carico” animale dei terreni, per favorirne il ripopolamento.
Il presidente di Anci Sardegna Emiliano Deiana si è soffermato invece sull’urgenza di spendere le risorse fin qui disponibili entro la fine dell’anno, perché così “entrerebbero” nei bilanci comunali, Inoltre, ha suggerito un piano straordinario per i 316 Comuni sardi delle aree interne, sul modello di quello predisposto dall’Anci nazionale sulle “terre incolte” che attraverso il Pnrr potrebbero beneficiare di importanti misure strutturali: banda larga, viabilità, invasi idrici, elettrificazione.
La definizione di un quadro normativo chiaro anche col contributo della scienza e della tecnologia è stata poi auspicata dal presidente del Banco di Sardegna Antonello Arru che ha ricordato lo stanziamento di 100 milioni di euro a tasso zero che, finora, non ha fatto registrare un numero significativo di richieste, forse proprio per l’attesa di un riferimento tecnico giuridico complessivo delle istituzioni.
Il consigliere regionale Diego Loi, anche nella sua veste si Sindaco di Santu Lussurgiu (uno dei Comuni più colpiti dagli incendi di luglio), ha rilanciato un modello di pianificazione del territorio semplice e snello nella tempistica che veda gli Enti locali in prima fila nella ricostruzione della “filiera montagna-bosco”, contanto possibilmente sull’aumento del volume degli aiuti “de minimis”.
Dalla Copagri è arrivata, con il presidente Pietro Tandeddu, la raccomandazione di azioni più incisive in materia di prevenzione, basate sulla revisione delle attuali norme forestali e soprattutto sul concetto di “multifunzionalità agricola” già previsto dalla normativa vigente. Nella stessa direzione anche l’intervento di Luca Maria Sanna di Confagricoltura, secondo il quale le misure della fase “posti-incendi” dovrebbero confluire in un testo unico nazionale (recepito dalle Regioni) su multifunzionalità agricola, contrasto agli incendi ed al rischio idrogeologico col supporto di Università ed enti di ricerca, sostegno alle aziende anche per lo smaltimento delle macerie.
A seguire, gli interventi dei deputati della commissione Agricoltura. Hanno parlato Frailis (“sinergia Stato-Regione, prevenzione, inasprimento delle pene per gli incendiari”), Nevi (“censimento dei danni alla zootecnia, analisi del funzionamento del sistema di pronto intervento”), Gadda (“utilizzare il Pnrr come strumento di programmazione condivisa con i territori, revisione del sistema di emergenza a terra”), Viviani (“rilancio del dialogo fra istituzioni e della centralità della figura dell’agricoltore”), Caretta (“superamento della fase emergenziale con misure strutturali, istituzione di un osservatorio internazionale”), Cadeddu (“nuova visione del territorio con particolare attenzione alle aree difficili da vivere dove vanno potenziati i servizi”), Manca (“no al centralismo delle Regioni, deleghe ampie ai Comuni, difesa passiva del territorio anche nelle aree private”).
Al termine dell’incontro sono previsti un vertice con il presidente della Regione Christian Solinas ed un sopralluogo sulle zone più colpite dai gravi incendi dell’estate scorsa.