CAGLIARI – “Pigliaru si svegli e prima del voto finale nel Parlamento Europeo difenda l’olio della Sardegna dall’invasione tunisina”. Lo hanno dichiarato Marco Tedde ed Ignazio Locci (Forza Italia), plaudendo all’iniziativa dell’europarlamentare azzurro Cicu, che a Bruxelles dopo essersi dimesso da relatore della Commissione Inta Commercio Internazionale ha votato no al sostegno dell’olio tunisino proposto dall’alto rappresentante della politica estera dell’UE Federica Mogherini”.
“Siamo sgomenti – proseguono Tedde e Locci- per l’indifferenza del presidente Pigliaru rispetto ad un problema che rischia di travolgere con una colata di olio africano l’eccellente extra vergine di oliva sardo in una stagione non facile. Sotto il profilo economico gli effetti per l’olivicoltura sarda, che produce oli eccellenti sotto il profilo organolettico e polifenolico, sarebbero pesantissimi. Se il regolamento verrà approvato saranno 92 mila le tonnellate d’olio che dalla Tunisia si riverseranno sull’Europa senza dazio doganale. Alla quota già fissata di 56.700 tonnellata si sommeranno 35.000 tonnellate all’anno fino al 2017. Un vero e proprio mare di oro verde esente da tasse importato dal paese africano. L’olio tunisino, di qualità non eccellente, si riverserebbe sui mercati italiano e sardo con prezzi letteralmente “stracciati” che provocherebbero un crollo dei prezzi e metterebbe in ginocchio l’olivicoltura sarda. Diciamo si ad azioni di solidarietà verso il popolo tunisino e la sua economia depressa dal terrorismo”.
“Ma la solidarietà deve essere declinata senza deprimere la nostra olivicoltura che rappresenta economia, ma anche radici, storia e cultura. Reiteriamo il nostro inascoltato appello al Presidente Pigliaru affinché convochi con urgenza un tavolo con gli europarlamentari sardi affinché sensibilizzino i loro colleghi per mettere congiuntamente in campo azioni politiche per contrastare questa pericolosa proposta. Nell’occasione Pigliaru, anche per tutelare i consumatori, potrebbe proporre efficaci misure di tracciabilità ed etichettatura dell’olio tunisino che ostacolino la molto verosimile etichettatura di origine UE o Italiana. Ma è un tavolo da istituire in tempo reale. La nostra olivicoltura è a forte rischio”.
S.I.