BUDDUSO’ – Mirtò da venerdì 12 a domenica 14 novembre sarà protagonista della quinta edizione della Cronoscalata di Tandalò, l’evento motoristico che si svolgerà a Buddusò. La Cronoscalata di Tandalò sarà l’ultima gara del Campionato italiano Velocità su terra ed è anche iscritta al Campionato italiano Velocità Fuoristrada, anche se non assegna punti. Ma sarà l’impegno a favore dell’ambiente a caratterizzare fortemente questa edizione, con Mirtò che affianca gli organizzatori sul tema della ecosostenibilità dell’evento e della progressiva riduzione dell’impatto ambientale. Al termine della gara, infatti, verrà quantificata, con l’ausilio di un professionista, l’emissione in atmosfera della Co2 da parte delle auto in gara e successivamente compensata attraverso la messa a dimora degli arbusti autoctoni del territorio. “In questo modo faremo sì che questa gara abbia una significativa valenza: rispettare l’ambiente e sensibilizzare le generazioni future al tema della sostenibilità – spiegano gli organizzatori della Cronoscalata -. L’iniziativa avverrà in collaborazione con l’Ente Foreste della Sardegna”. Una parte delle piante che saranno messe a dimora sono quelle che il gruppo musicale dei Bertas aveva donato in occasione del concerto di Tempio Pausania dello scorso settembre.
“Il mio appaluso va agli organizzatori, che oltre a mettere in piedi una splendida manifestazione, così importante come la Cronoscalata di Tandalò, sono stati così sensibili sul tema delle emissioni di Co2, tra l’altro una questione quanto mai attuale in un momento in cui si discute a livello planetario sui cambiamenti climatici – sottolinea Massimo Satta, sindaco di Buddusò -. Lo faranno calcolando le emissioni di Co2 e mettendo a dimora l’equivalente di arbusti autoctoni del territorio. Questa sensibilizzazione avrà ancora più risalto perché la gara si svolge in uno dei parchi eolici più grandi d’Europa”.
Il proseguo dell’impegno verso l’ambiente anche da parte di Mirtò, da sempre partner dei grandi eventi motoristici dell’isola, che continua nella strada intrapresa da quest’estate con la campagna di sensibilizzazione contro la piaga degli incendi boschivi in Sardegna. Proprio Mirtò, infatti, porterà alcuni tra i più importanti musicisti della scena sarda nelle scuole per combattere la guerra contro i piromani. Una iniziativa annunciata qualche settimana fa e che a breve entrerà nella sua fase più importante. E sarà proprio uno dei musicisti di Mirtò, Tore Nieddu, il protagonista del concerto che si terrà nella località di Tandalò, dove si svolge la manifestazione, sabato 13 novembre dalle 15 alle 18, all’interno dello stand con il marchio “Casa Sardegna”.
I professori della musica sono schierati al fianco di Mirtò per un progetto di sensibilizzazione contro la piaga degli incendi in Sardegna da portare avanti nelle scuole. Il progetto è stato presentato per la prima volta lo scorso 8 settembre a Tempio Pausania, prima del concerto che i Bertas hanno eseguito al Parco Grandi. Molti artisti, che negli anni hanno affiancato Mirtò con i loro concerti, hanno deciso di aderire alla campagna di sensibilizzazione contro gli incendi, che partirà nelle prossime settimane e che porterà tanti dei musicisti sardi, negli anni protagonisti di Ritmò, la parte musicale del Festival internazionale del Mirto, nelle scuole della Gallura: per parlare con gli studenti della piaga dei roghi che da decenni affligge la Sardegna e che ha avuto una recrudescenza questa estate. Insieme ai già citati Bertas, ci saranno altri big della musica in Sardegna come Piero Marras, i Tazenda, i Cordas e Cannas, Tore Nieddu, i Tamara Quartet e Paolo Masala.
Fermare la piaga degli incendi. “Se ami i miei sapori e i miei profumi, non bruciare la mia pianta” è la frase che meglio di tutte rappresenta l’iniziativa di Mirtò 2021. Una serie di concerti ed eventi, con grandi artisti sardi che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione, in cui ogni serata ha sviluppato un messaggio forte contro gli incendi. Dopo il dramma ambientale causato la scorsa estate dai roghi del Montiferru e nel Monte Arci, in cui sono andati in fumo oltre 20 mila ettari di terreni, la pianta del mirto diventa uno dei simboli di questa strage ambientale, insieme alle tante aziende assediate dal fuoco, produttori messi in ginocchio dai menestrelli degli incendi. Mirtò ha così scelto di sostituire i tradizionali eventi di promozione con una serie di iniziative di sensibilizzazione contro la piaga degli incendi: raccontando storie, proiettando immagini di repertorio in ogni serata, come monito per salvare il patrimonio naturale dell’Isola dai terroristi del cerino