CAGLIARI – “La decisa presa di posizione di 11 consiglieri regionali di maggioranza contro la proposta dell’assessore Maninchedda di una parziale privatizzazione di Abbanoa mette sotto un grigio cono di luce i rapporti fra Pigliaru e la sua maggioranza. E a nulla servono i dietrofront di Maninchedda e le dichiarazioni di Pigliaru tese a nebulizzare etere confermando la fiducia nel management”. Lo ha dichiarato Marco Tedde, vice-capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale.
“La frattura in maggioranza legata al futuro del gestore unico si somma alle delicate inchieste che coinvolgono i vertici di Abbanoa e alle sanzioni inflitte dall’Antitrust e complessivamente impongono una seria e approfondita riflessione sul futuro dell’ente e della gestione della risorsa acqua che costituisce il bene pubblico per eccellenza. L’ambito più adatto è il Consiglio regionale, dove tutte le forze politiche potranno esprimersi su una gestione dell’ente che presta il fianco a durissime critiche. Peraltro, Abbanoa sta investendo importanti risorse pubbliche per campagne pubblicitarie alla “Mulino bianco” tendenti a contrabbandare una immagine “familiare” e “buonista” di una società che, invece, dimostra assoluto cinismo nei confronti dei poveri cittadini tartassati”.
“Il Presidente Pigliaru a distanza di due anni dall’insediamento non ha ancora iniziato ad attuare il suo Programma nella parte in cui sottolinea la necessità di ricomporre “le fratture fra l’Autorità d’Ambito, il gestore unico Abbanoa, i comuni ed i cittadini”. Vogliamo discutere della proposta di privatizzazione, comprenderne i contenuti e capire se l’iniziativa va nell’interesse dei sardi e di una corretta ed economica gestione del servizio idrico integrato. Ma intendiamo anche discutere apertamente sull’adeguatezza del management la cui attività – ha concluso Tedde- è censurabile sotto molteplici aspetti”.