ALGHERO – L’intervento è finalizzato all’ottimizzazione del processo depurativo dell’impianto di Santa Maria La Palma. Per l’esecuzione del progetto che prevede la realizzazione di un lavoro infrastrutturale che può essere considerato come un trattamento terziario di affinamento delle acque reflue, sono disponibili 500.500 euro. La copertura finanziaria deriva dalla programmazione territoriale FSC 2014-2020 della Rete Metropolitana del Nord Sardegna. “La visione della Rete è particolarmente incentrata sulle tematiche ambientali sulle quali si sta investendo, e queste risorse vanno ad agire su un aspetto importantissimo della qualità ambientale che tocca la laguna del Calich”, osserva il Sindaco Mario Conoci, anche nella sua veste di vicepresidente della Rete Metropolitana del Nord Sardegna. “L’attuazione del progetto – precisa – è uno dei riscontri del programma comunitario RETRALAGS ( REte TRAnsfrontaliera delle LAGune e degli Stagni ) che prevede interventi per la riqualificazione ambientale nell’ambito del bacino idrografico della laguna del Calich. Il Comune di Alghero è promotore e capofila del programma sottoscritto ad Alghero, il primo approvato in Sardegna, che utilizzerà finanziamenti comunitari del progetto – aggiunge il Sindaco – che mette insieme 43 tra Amministrazioni Locali, Enti Territoriali, Associazioni, imprese, per la riqualificazione del territorio sulla base di un programma condiviso che consente di programmare interventi coordinati e richiedere finanziamenti ad hoc”.
Il soggetto attuatore è il Parco Regionale di Porto Conte, nella cui perimetrazione ricade l’area interessata dai lavori, la località Pala Pirastru, dove è localizzato il depuratore a servizio della borgata, in un’area situata nei pressi dell’intersezione con la Statale 291, la strada che collega i centri abitati di Fertilia e Santa Maria La Palma. Le opere riguardano interventi di tutela e salvaguardia indispensabili e funzionali alla valorizzazione della laguna del Calich sotto il profilo ambientale e produttivo. I lavori saranno incentrati sulla realizzazione di un idoneo invaso di accumulo e lagunaggio delle acque depurate, prima dell’immissione delle stese nello stagno, in modo che il carico organico generato dallo scarico dei reflui depurati nella laguna risulti notevolmente mitigato. Il Parco di Porto Conte, destinatario del finanziamento della Rete Metropolitana, ha pronto il progetto che attende ora di giungere alla fase dell’affidamento dell’appalto.
Definite anche le fasi di interlocuzione con il soggetto istituzionale destinatario dell’intervento, Abbanoa con il quale si è concordato di rendere più funzionale il progetto riconducendolo ad un sistema di fitodepurazione anziché di lagunaggio, mantenendo la coerenza degli obbiettivi e risultati attesi. Dell’intervento si è occupata oggi anche la V Commissione Consiliare Ambiente, Parco e Area Marina Protetta, presieduta da Christian Mulas. “Un progetto importante per l’intero territorio – spiega il Presidente della Commissione – del quale anche la Commissione Consiliare ha voluto prendere conoscenza”. Un sistema che quando entrerà in funzione consentirà di raggiungere un livello consistente di affinamento delle acque che si immettono nella laguna, con risultati positivi per l’intero ecosistema. Definita anche la procedura riguardante i terreni oggetto dei lavori, 2.500 mq, che verranno acquisiti dall’Ente Parco. La realizzazione del progetto sarà ora oggetto di proposta di delibera dell’Assemblea del Parco.