ALGHERO – La tecnologia in aiuto alla scienza. Il monitoraggio con telecamere h 24 sul nido del falco pescatore restituisce importanti informazioni che con un’osservazione tradizionale non si sarebbero rilevate. Ridotto a zero anche il potenziale disturbo. La telecamera installata recentemente sul nido dei falchi pescatori all’interno del parco naturale regionale di Porto conte e dell’Area Marina protetta Capo Caccia – Isola Piana ha già prodotto ottimi risultati. Informazioni importanti che probabilmente con un’osservazione tradizionale non si sarebbero ottenute. Per prima cosa ha consentito di accertare che il maschio, membro della coppia che ha nidificato negli ultimi 2 anni frequenta regolarmente il nido. È stato facilmente identificato grazie all’anello colorato verde apposto 8 anni fa in Corsica, dall’inanellatore Flavio Monti membro del progetto “Falco pescatore”, quando aveva meno di due mesi di età e non aveva ancora spiccato il primo volo. Ma il dato più eccezionale che è stato possibile accertare, proprio grazie alla telecamera, riguarda il fatto che negli ultimi giorni il falco ha perso l’anello colorato. Non è una cosa rarissima con gli anelli colorati di vecchia generazione (con quelli nuovi è quasi impossibile), ma l’evento si è potuto accertare solo analizzando il comportamento h 24 del falco e potendo confrontare in maniera meticolosa le immagini che confermano che si tratta dello stesso esemplare. “Senza la telecamera, utilizzando un cannocchiale a distanza – spiegano gli esperti – si sarebbe visto un falco senza anello colorato e si sarebbe presa come ipotesi più probabile quella che il maschio fosse cambiato. Una dimostrazione ulteriore dello straordinario ed unico apporto che forniscono le telecamere per monitorare e conservare questa rara specie.