ALGHERO – Non c’è pace per Rifugio di Mare. L’attività realizzata, come progetto di riqualificazione e rifunzionalizzazione, dell’ex-batteria militare (da decenni in totale abbandona e degrado), non può andare avanti e deve essere fermata. Ristorazione e alloggi ricavati dalla struttura sul promontorio di Punta Giglio che, a seguito della querelle che si protrae da mesi, che chiudere i battenti. Questo a seguito del procedimento interdittivo da parte del direttore generale dell’assessorato regionale al Turismo Ornella Cauli, che nelle 19 pagine del provvedimento interdittivo, inviato all’assessore Giovanni Chessa, al Comune di Alghero e alla cooperativa Il Quinto Elemento, elenca i motivi della decisione adottata dallo stesso ufficio regionale.
Secondo quanto scritto dalla Regione, lo stop al funzionamento della struttura si rende necessario perchè “difettano i presupposti di diritto e di fatto per il suo esercizio, considerato che risulta sussistere l’interesse pubblico qualificato alla adozione del presente provvedimento interdittivo». Di fatto, dall’ufficio regionale al Turismo, Servizio Osservatorio, Ricerca e Sviluppo (facente capo all’assessorato guidato da Gianni Chessa, del Psd’Az) arriva dunque il divieto alla continuazione dell’attività e si ordina la rimozione degli eventuali effetti dannosi di essa, nel termine di 30 giorni decorrenti dalla ricezione del e provvedimento interdittivo”.
I motivi risalgono al fatto, secondo quanto emerso dalla Regione, che la Cooperativa Quinto Elemento, che si è aggiudicata la gestione tramite bando del Demanio Nazional risalente a oltre 5 anni fa, doveva rientrare nel novero delle associazioni, enti od organizzazioni operanti senza scopo di lucro per il conseguimento di finalità assistenziali, culturali, religiose, ricreative, sociali o sportive, oppure enti e aziende per il soggiorno di propri dipendenti e loro familiari e che, pertanto, la forma societaria della Cooperativa, regolata dagli artt. 2511 e segg. del Codice civile, non rientrerebbe nella tipologia di «associazioni, enti od organizzazioni operanti senza scopo di lucro”. Pare che dalla Regione avessero chiesto al Comune di Alghero (ufficio Suape) di far produrre tale documentazione. Intanto è molto probabile che la Cooperativa Quinto Elemento faccia ricorso al Tar contro questa decisione della Regione. al fine di poter riaprire i battenti.