ALGHERO – Non è molto frequente che una ricerca storica su Alghero attiri l’attenzione di un’autorevole rivista di livello internazionale, riscuotendo valutazioni e giudizi lusinghieri.
Assume pertanto un grande e significativo rilievo quanto recentemente pubblicato nell’ultimo numero 27/2021 della prestigiosa rivista internazionale “LUDICA – annali di storia e civiltà del gioco”, edita dalla Fondazione Benetton Studi e Ricerche, dove il professore emerito di Storia Medievale all’università Cà Foscari di Venezia, Gherardo Ortalli – considerato uno dei massimi esperti mondiali di storia della ludicità – ha curato una lunga e articolata recensione in lingua inglese del libro di Giacomo Oppia, intitolato “La Taffureria – il gioco d’azzardo ad Alghero nel Medioevo e nei periodi successivi” (edizioni del sole, Alghero 2020).
In questa recensione, che occupa diverse pagine della rivista, il prof. Ortalli parte da una descrizione dettagliata ed esauriente del contenuto del libro in esame, soffermandosi sulle interessanti e inedite notizie ivi riportate sul gioco d’azzardo ad Alghero, con particolare riferimento al periodo medievale, supportate da un’organica e ragguardevole documentazione d’archivio.
Viene quindi messa in evidenza l’organizzazione del gioco d’azzardo nel XV secolo nella vila de l’Alguer, attraverso l’arrendamento – così era allora chiamato l’appalto – di una casa da gioco (Taffureria), indicandone i nomi e la professione dei vari gestori (Taffurers), nonché il rilevante prezzo pagato per aggiudicarsi l’appalto, che rifletteva l’importanza e la produttività della casa da gioco algherese, specie se confrontata con i corrispondenti dati di quella di Sassari, rivelatisi notevolmente inferiori, malgrado la presenza in quest’ultima di una popolazione di molto superiore.
Su questo argomento e su altri aspetti trattati nel libro si sofferma il prof. Ortalli nella recensione, riportando acute e puntuali osservazioni e valutazioni ed evidenziando l’indubbio interesse della ricerca in esame, che traccia lo sviluppo dei giochi d’azzardo in una piccola ma importante comunità locale.
Alquanto significativo si rivela il giudizio finale, dove si afferma che “…il libro di Giacomo Oppia offre una chiara panoramica generale a lungo termine, con una sezione centrale particolarmente interessante, che incarna uno studio approfondito e ponderato delle pratiche di gioco nel Tardo Medioevo. La sua documentazione ben scelta e sapientemente utilizzata fornisce preziose informazioni sui processi evolutivi, gli interessi e la natura dei giochi casuali nei loro legami con le istituzioni pubbliche e con il sistema sociale in generale. Da tale punto di vista questo sintetico studio di Alghero è, per molti versi, estremamente utile ed esemplare, sia come storia urbana che come storia della ludicità.
E’ la prima volta che uno storico locale ottiene un riconoscimento di così alto livello, segno evidente della serietà e della validità del lavoro di ricerca e di studio da tempo portato avanti da Giacomo Oppia, con particolare riguardo agli aspetti meno trattati e conosciuti della storia della nostra città.