CAGLIARI – Riuscire ad appaltare entro l’anno i lavori per la diga di Cumbidanovu, il cui progetto definitivo ha già superato la Conferenza dei servizi e, sul fronte della messa in sicurezza, procedere speditamente anche con la progettazione della diga di Monte Lerno, il cui stato dell’arte è ancora un passo indietro rispetto a Cumbidanovu, per arrivare comunque al progetto definitivo entro il mese di giugno (servirà in questo caso arrivare alla terza fase della progettazione, quella esecutiva). Per quanto riguarda la seconda diga in costruzione, quella di Monti Nieddu, sarà necessario completare l’attività di revisione progettuale sia per quanto riguarda la diga principale e sia per le reti di adduzione di acqua potabile e irrigua. L’obiettivo resta quello di riprendere quanto prima i lavori di costruzione dell’opera di sbarramento e reperire le ulteriori risorse necessarie per il completamento dell’intero schema. Necessario imprimere una forte accelerata anche per la diga di Maccheronis (terza opera da realizzare), la cui finalità è quella di incrementare la risorsa idrica invasabile in un territorio a forte criticità dal punto di vista dell’approvvigionamento (mancanza di altre fonti e imminenti problemi legati alla siccità).
Per quanto riguarda i lavori sulle altre dighe sarà invece necessario procedere speditamente per evitare, come nel caso delle nuove opere la perdita dei finanziamenti. Proprio per superare le criticità una volta al mese si riunirà il tavolo di lavoro con i soggetti attuatori degli interventi sulle dighe commissariate (Enas, Abbanoa, Consorzi di bonifica), che nella giornata di ieri hanno incontrato la Commissaria straordinaria Angelica Catalano. “Abbiamo affrontato in maniera netta e decisa il problema dei ritardi nei lavori, concordando con il commissario straordinario una tabella di marcia che porterà i soggetti attuatori degli interventi a imprimere una forte accelerata”, ha spiegato l’Assessore dei Lavori Pubblici, Aldo Salaris, che ha ricordato la necessità di intervenire celermente per affrontare la minaccia relativa alla siccità.
I ritardi per i quali è stato necessario procedere con la richiesta di commissariamento da parte della Regione riguardano anche altre dighe per le quali è stato disposto l’incremento della sicurezza: la Cantoniera sul fiume Tirso, nell’Oristanese, che è la prima diga d’Italia in termini di volume di invaso, quella sul rio Olai e sul rio Govossai, entrambi nel nuorese e di Monte Pranu, sul rio Palmas, in provincia di Oristano. La realizzazione due lavori di messa in sicurezza consentirà di superare le importanti limitazioni di invaso che sono state imposte dagli organi di controllo (ufficio nazionale dighe).