ALGHERO – Non solo sagre, anzi. Le produzioni locali dell’agro algherese, in alcuni casi, rappresentano delle varie proprie eccellenze. Tanto da poter rappresentare un volano per l’economia locale, da diversi anni, troppo asfittica rispetto alle sue reali potenzialità e riguardo anche altre aree geografiche dell’Isola. Ma, come detto, anche nel campo (in ogni senso) dell’agricoltura, il territorio del Comune Catalano può offrire tanto e, in diversi casi, lo fa.
La Sagra della Fragola è solo una vetrina di questo mondo che è composto da diverse aziende e dunque lavoratori, spesso anche giovani, che fanno il possibile per resistere e trasformare questo dura professione in un qualcosa strutturato e non temporaneo. Certo, le difficoltà sono tante a partire dall’altalenante clima fino ad arrivare alla sempre più diffusa assenza di manodopera, su cui si potrebbe aprire un lungo approfondimento; anche se per la maggior parte, le persone intervistate, danno la colpa al “reddito di cittadinanza” e alle nuove abitudini mano tese a sopportare lavori logoranti.
Nonostante tutto. c’è chi resiste e va avanti spedito creando anche diversi posti di lavoro e soprattutto un prodotto, in questo caso la fragola, ma pure, nei mesi più caldi, il melone e l’anguria, che per qualità non hanno niente da inviare a tutta la Sardegna e pure oltre. Vere gemme della terra che meritano molta più attenzione da parte delle Istituzioni anche perchè se pure questo comparto (come già l’industria e la stessa agricoltura negli anni ’60/70) dovesse essere abbandonato, le condizioni socio-economiche, già difficile, non potrebbero che peggiorare.
“E’ proprio così”, commenta Marisa Deidda, dell’omonima azienda, “noi, non con difficoltà, vista l’assenza di manodopera locale, riusciamo a dare lavoro a diverse persone che spesso, perlopiù, provengono da fuori Alghero, eppure attuiamo condizioni ottimali e, ovviamente, totalmente nella regolarità”. Andando oltre quest’aspetto, “noi andiamo avanti bene, abbiamo una produzione sempre in crescita e di estrema qualità, certamente sarebbe necessario che ci fosse maggiore sostegno da parte delle Istituzioni, a partire dalla Regione, al fine di salvaguardare un settore primario che da lustro all’intera comunità, oltre che creare occasioni di lavoro”.