ALGHERO – Il Parco di Porto Conte ha celebrato la Giornata Mondiale della Biodiversità dedicata alla conoscenza e allo studio della flora del proprio territorio protetto. “SBI-odiversità – Conoscere il nostro Capitale Vegetale”, appuntamento proposto dalla Società Botanica Italiana, in collaborazione con l’Università di Sassari, è stato un evento molto apprezzato e partecipato da diverse decine di persone.
Un evento dedicato alla biodiversità molto apprezzato e partecipato. Giovani studenti, docenti e appassionati di botanica, con la preziosa guida di esperti locali della SBIss Società Botanica Italiana Sezione Sarda, hanno avuto modo di cimentarsi con l’arte del riconoscimento e determinazione della flora attraverso la raccolta di campioni di flora vascolare presso la borgata di Tramariglio e un’attività di analisi e identificazione dei campioni raccolti negli spazi di Casa Gioiosa. In totale oltre 50 persone hanno appreso le informazioni fornite dagli esperti presenti riguardo la flora dell’area protetta. In particolare ci si è soffermati sui vegetali più diffusi e dunque le differenti tipologie di erbacee costiere e poi cardi, papaveri, iris, margherite e le palme mediterranee. Del resto l’area di Porto Conte ha un totale di 2300 specie di cui almeno 19 endemiche, un numero considerevole e di grande rilevanza.
Le attività si sono articolate in tre diversi appuntamenti: una prima giornata di attività teorica da remoto, curata a livello nazionale dal gruppo di lavoro di Floristica, Sistematica ed Evoluzione della SBI, a cui ha fatto seguito una due giorni con attività pratiche di osservazione, raccolta e determinazione della flora spontanea dei nostri territori, supportate dai soci e docenti universitari di tutte le sezioni regionali. L’appuntamento a cura della Società Botanica Sezione Sarda si è svolto in collaborazione con l’Università di Sassari e in particolare grazie al Prof. Emmanuele Farris che ha illustrato ai partecipanti le varie e ricche peculiarità della flora locale. “Evento molto ben riuscito, partecipato e volto a far conoscere la nostra particolare e bellissima flora, che sicuramente sarà riproposto anche l’anno prossimo in una versione più ampia e coinvolgendo sempre più stakeholder”, commentano dall’Ente Parco.