SASSARI – Si è chiusa la tre giorni di musica a Sassari “𝗡𝗼𝗻 𝘀𝗶 𝗽𝗼𝗱𝗲𝘁 𝗶𝘀𝗰𝗮𝗻𝘁𝘇𝗲𝗹𝗹𝗮𝗿𝗲 – 𝗦𝗲𝘇𝘇𝗶𝗱𝗶 𝗲 𝗔𝘀𝗰𝘂𝗹𝘁𝗮 – 𝗜𝗹 𝗰𝗼𝗻𝗰𝗲𝗿𝘁𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗚𝗮𝘃𝗶𝗻𝘂𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗖𝗮𝗻𝘂”. In Piazza Moretti, da mercoledi a venerdi, si sono succedute le migliori realtà di oggi e di ieri dell’ambito rock / new-wave. Una celebrazione del cantante degli Atro, storica band di fine anni ’80 primi ’90, Gavinuccio Canu, scomparso di recente. Un festival, perchè di questo si tratta che, nonostante qualche criticità superabile con eventuali prossime edizioni (pare che ci saranno più appuntamenti anche in altri centri della Sardegna, a partire da Cagliari), ha avuto l’onore, oltre che di ricordare e celebrare un amico e un grande personaggio della musica alternativa in Sardegna, di mostrare a tutti, soprattutto a chi non credeva, che la musica dal vivo, quella di qualità e soprattutto non convenzionale, è più viva che mai.
E questo non solo, per il ritorno sul palco, di musicisti non più in verde età, ma anche per la voglia di appuntamenti come questi e soprattutto di questa musica anche dai più giovani. Insomma non c’è solo rap e trap, cosa che in tutto il modo è più che compresa, anche nel resto d’Italia, in Sardegna, non più. Ma, come detto, il concerto per Gavinuccio ha avuto il merito di ribadire pure questo concetto e ciò anche vista la presenza di band di altissimo valore come Dorian Gray guidati da uno deri riferimenti della scena Davide Catinari, Black Solanas e soprattutto la reunion (pare definitiva) degli Antennah, band le cui produzioni uscirono per l’etichetta dei Csi di cui aprirono anche il mitico concerto al palazzetto di Cagliari. Non solo però, anche il ritorno dei Pneumatica (del mitico Maurizio Rocca), Vanvera, Quartz, Seven Miles, Lisar, Lacrime di Cera e poi Autosuggestion (creati da Virginia Farris con alla batteria Carlo Cecconello), grazie alla presenza alla chitarra dell’algherese Stefano Idili, già ideatore dei Morphia e, oggi, di Allee der Kosmonauten, sempre con l’amico e collega fraterno, grande musicista, Massimiliano Achenza (pure lui negli Autosuggestion), anch’esso colonna del movimento dark / new wave, con anche il dj Davide Merlini, che ha proposto musica in vinile, poi i The Cut e Closer con Giancarlo Profili, da anni impegnato, ora anche in consiglio comunale, a far ripartire la musica live di qualità.
Ma il live più atteso, e non poteva essere altrimenti, è stato quello della band di Gavinuccio, gli Atro. Bastianino Pala al bassso, Giovanni Pala alla chitarra e, eccezionalmente, ma in maniera formidabile e con molto pathos, Ignazio Mele dei Lacrime di Cera. ” Ci siamo ritrovati scaraventati là, in balia dell’incertezza, di fronte a un microfono, una chitarra, un basso e una batteria. Solo per questo motivo, in altri tempi avrei declinato l’invito. Ma ieri c’era qualcosa di speciale nell’aria: bisogna solo metterci il cuore – ho pensato – e il resto verrà da sé. E così è stato”, queste le parole di Ignazio Mele. Un evento musicale che ha visto la presenza di tante persone giunte da tutta la Sardegna che hanno palesato la voglia di ritrovarsi, vedersi, abbracciarsi e soprattutto ritornare a condividere la musica, quella che più apprezzano e che, sicuramente, non è morta e che anzi vive di buona salute, pure se in diverse forme (dall’elettronica al punk alla new wave più classica), e tutto questo, principalmente, grazie a Gavinuccio.