ALGHERO – “Il Pronto soccorso dell’Ospedale civile di Alghero richiede interventi decisi ed urgenti. Diversamente si corre il rischio di vederlo definitivamente “affondare”.” Questo è il commento dell’on. Marco Tedde sulla delicata situazione del Pronto Soccorso algherese. Secondo l’ex sindaco il problema principale risiede nella macroscopica inadeguatezza del personale. “Attualmente al Pronto soccorso di Alghero si fanno 25 mila visite all’anno, ma la dotazione di medici è quella che secondo la vigente normativa è sufficiente per un Pronto soccorso da 15 mila visite all’anno. Quest’estate, fra malattie, ferie e Covid può essere presente solo un medico per turno e 2 o 3 infermieri. Questo dato fa capire qual è la cornice complessiva in cui vengono eseguite le prestazioni a favore dei pazienti -sottolinea Tedde-. L’esponente politico evidenzia che a questi problemi si aggiunge il sovraccarico generato dal flusso di pazienti del territorio di Sassari, che ha il Pronto soccorso letteralmente intasato, che giungono sia trasportati dalla centrale del 118 (che più “comodamente” svia ad Alghero che è più vicina di Ozieri) sia con mezzi propri, e la mancata apertura della Guardia Turistica che genera flussi aggiuntivi di pazienti, che talora per codici minori non riescono ad essere assistiti.
“A queste carenze, che traggono origine da precedenti legislature, occorre però reagire programmando si per il futuro, così come l’Azienda sta facendo, ma intervenendo nell’immediato per tappare le falle più evidenti -attacca Tedde-.” Secondo il consigliere regionale bisogna intervenire sia per colmare almeno parzialmente le lacune della dotazione di personale, sia potenziando la medicina territoriale attraverso il filtro del 118, ma anche migliorando la Medicina generale, creando una efficiente Guardia Turistica e aprendo nuove RSA e Lungodegenze. E anche aprendo in tempo reale almeno una sala operatoria nell’Ospedale Marino di Alghero, il cui trasferimento alla AOU presta il fianco a severe censure, magari noleggiando moduli di sale operatorie mobili. “E’ nostro compito correggere oggi gli errori fatti nelle precedenti legislature. E lo dobbiamo fare non voltando la testa all’indietro. E’ vero che la Regione sta affrontando i problemi programmandone la soluzione, ma occorre intervenire nell’immediato con misure urgenti per mitigare l’emergenza che cresce sempre di più e rischia di incancrenirsi -chiude Tedde-.