L’Aou di Sassari organizza un corso di livello internazionale

SASSARI – L’utilizzo in ecografia dei mezzi di contrasto e il loro impiego consente oggi di arrivare ad una diagnosi non invasiva della patologia focale, soprattutto in campo epatologico ma non solo. Quindi ancora l’elastonografia, una tecnologia collegata a quasi tutti gli ecografi, consente di “toccare elettronicamente” gli organi e le lesioni focali. Sono questi gli argomenti principali del corso internazionale dal titolo “Euroson School: Sardinian Euroson School on the use of CEUS and ultrasound elastography: standpoint 2022“, organizzato dalla struttura di Day Hospital Centralizzato Area Medica dell’Aou, diretta dal dottor Gianpaolo Vidili.

I massimi esperti di livello nazionale e internazionale si confronteranno su queste tematiche all’Hotel Catalunya di Alghero il 4 e il 5 settembre.

«L’ecografia è una tecnica d’imaging che al giorno d’oggi si è notevolmente evoluta rispetto al passato – afferma il dottor Gianpaolo Vidili, responsabile scientifico del corso – e con l’avvento dei mezzi di contrasto ha raggiunto un livello di accuratezza diagnostica che in certi scenari è paragonabile alla tomografia computerizzata e alla risonanza magnetica». Allo stesso tempo si è poi passati «da uno studio solo morfologico degli organi ad uno più avanzato che possiamo definire di tipo multiparametrico», aggiunge il dottor Vidili.

La multiparametricità dell’ecografia è data da nuove ed emergenti tecnologie che permettono di acquisire informazioni non solo di tipo morfologico, ma anche di tipo vascolare.

«Grazie a questa tecnologia è anche possibile individuare la presenza di uno stato infiammatorio e le sue complicanze evolutive – prosegue il dottor Vidili -, come per esempio nelle malattie infiammatorie intestinali acute e/o croniche e pertanto di orientare la diagnosi e di valutare la risposta alla terapia. Il suo impiego si è inoltre evoluto in ambito cardiologico e nell’ambito dello studio della patologia vascolare».

Gli esperti affronteranno anche l’argomento relativo all’impiego delle nuove tecnologie di tipo elastometrico che si stanno diffondendo ampiamente in ambito epato- gastroenterologico, endocrinologico e nella patologia focale delle lesioni focali della mammella.

Le tecniche elastometriche consentono di quantificare il grado di rigidità di un organo visibile all’ecografo e quindi di determinare il grado di avanzamento della malattia. Per esempio, in ambito epatologico permette di capire se si ha a che fare con un fegato normale, un fegato con un’epatopatia cronica senza cirrosi oppure un fegato cirrotico.

«Con questo corso di rilievo internazionale vogliamo fare il punto della situazione sul ruolo dell’ecografia nei diversi ambiti e vorrei aggiungere che – conclude il dottor Vidili – si è sviluppata una recentissima tecnologia che permette la quantificazione del grasso presente nel fegato, un aspetto di enorme attualità per via del notevole aumento di quei casi di malattia da fegato grasso e delle sue complicanze».