ALGHERO – Come spesso accaduto, anche nel recente passato, grazie ai così detti social che, di fatto, stanno diventando una rappresentazione della realtà, ma spesso, non reale, anche nella vicenda dei due “tik toker” e della loro gita all’insegna della sregolatezza ad Alghero, ci saranno sorprese. Almeno cosi pare delle ultimi notizie emerse dai primi confronti con le autorità d controllo e giudiziarie. Infatti parrebbe che ci siano diverse incongruenze in tutta la storia con anche ricostruzioni video e di conseguenza commenti non conformi a quanto pare sia realmente accaduto.
Verrebbe in mente il primo “Mission Impossible” di Brian De Palma dove rispetto a quanto appare da un primo sviluppo della storia poi emergono particolari che ribaltano la cronologia degli eventi, i ruoli dei protagonisti e dunque la stessa storia raccontata nel film. Niente è come appare, si direbbe, come in “The Illusionist”. E anche nel caso dei due gaglioffi potrebbe essere cosi. Certo, delle evidenze rispetto a degli atteggiamenti fuori legge, paiono sicuri, però resta il fatto che si tratta di una ricostruzione. un mini-film, insomma un “tik tok” per auto promuoversi e ottenere più followers possibile ovvero l’obiettivo vitale di molti, oggi.
Un bel ginepraio che è frutto della deriva che stanno avendo, soprattutto in Italia, i “social” o meglio l’uso che se ne fa. E’ vero che possono essere uno straordinario mezzo per fare informazione e anche per palesare le proprie passioni e momenti di svago, ma quando questi diventano una sorta di surrogato della vita reale a cui molti, se non tutti, abboccano, allora siamo ben oltre quanto previsto dal genio Andy Warhol. D”altra parte che si tratta, in questo caso, di finzione, realtà, le “gesta” narrate sul social costeranno molto care.