ALGHERO – Fabio Saiu nel gotha degli artisti italiani contemporanei. Pittore già noto e apprezzato da tempo a livello nazionale grazie alle sue particolarissime opere d’avanguardia, ora è arrivata per lui anche la consacrazione da parte della prestigiosa Quadriennale di Roma, che lo ha appena inserito nell’elenco del progetto “Panorama”, con la quale la Fondazione che ha il compito di promuovere l’arte contemporanea italiana – e il cui nome deriva dalla cadenza con la quale si svolge, nella capitale, l’esposizione periodica che, appunto ogni quattro anni, registra gli orientamenti più attuali delle arti visive nel nostro Paese – facendogli far visita da un critico (nel caso specifico da Nicolas Martino) che è andato a trovarlo nel suo studio qui in città per poi raccontarne stile e modo di lavorare.
Cosi si legge nell’incipit del racconto dello “studio visit”. Fabio Saiu, pittore, ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Sassari. Attivo sulla scena artistica dalla seconda metà degli anni Novanta, ha deciso di rimanere a vivere e lavorare nella sua città d’origine. Non è un dettaglio, dato che quello sardo è un territorio ricco di talenti ma dove il sistema dell’arte, inteso come rete di gallerie, collezionisti e musei, soffre da sempre di una carenza strutturale. Certo, la generazione di Saiu ha potuto contare, proprio in quelli anni Novanta, sull’esperienza straordinaria del MAN di Nuoro, che diretto ai suoi esordi da Cristiana Collu, ha funzionato da collante tra le esperienze internazionali e la scena emergente del territorio, del lavoro di Marco Magnani, critico d’arte scomparso prematuramente e che molto lavorò proprio sulle generazioni più giovani, e del mecenatismo di Pietrino Soddu, politico da sempre attento alla funzione strategica delle arti contemporanee