ALGHERO- Grande festa martedì 20 dicembre, alle ore 21, al Teatro Civico di Alghero, con l’anteprima nazionale del concerto di Claudia Crabuzza con il suo nuovo album, “Grazia, la madre. Omaggio in musica a Grazia Deledda”, da pochi giorni pubblicato da Squilibri: una festa allargata a molti dei musicisti che hanno partecipato alla realizzazione dell’album, da Andrea Lubino e Fabio Manconi, autori delle musiche e degli arrangiamenti, al bassista dei Tazenda, Massimo Canu, dalle voci femminili di Elisa Carta, Rita Casiddu e Ilenia Romano a quelle maschili di Mirco Menna, Canio Loguercio e Massimo Donno, dal bouzouki di Stefano Saletti alla ricca sezione di fiati, dal cameo recitato di Roxana Rossi alla scenografia costruita sugli splendidi dipinti di Narcisa Monni pubblicati nel cd-book.
Una festa e un concerto concepiti, al pari dell’album, come una sorta di solenne ma gioioso ringraziamento al Premio Nobel per la letteratura che nella sua opera ha trasfigurato nella dimensione mitica del simbolo l’eredità di un intero popolo. Su impulso e per iniziativa di Stefano Starace, autore anche dei testi, nell’album sono stati così trasposti in musica dieci romanzi della Deledda, capaci di parlare ancora al cuore della sensibilità contemporanea, privilegiando allo stesso tempo temi e motivi cari a Claudia Crabuzza che, nella sua più che ventennale carriera, ha prestato grande attenzione alla questione femminile e al recupero delle proprie radici. Già voce per due anni dei Tazenda, poi fondatrice e leader dei Chichimeca, la cantautrice algherese ha cantato Pino Piras ma anche Violeta Parra, ha vinto il Premio Maria Carta ma anche il Premio Suns di Udine, e nel suo disco d’esordio come solista, Com un soldat, Targa Tenco Album in dialetto nel 2016, ha messo a nudo, nel catalano di Alghero, l’anima e la forza di una donna e madre in una narrazione emblematicamente al femminile.
“Per costruire una tradizione della cultura femminile – ha dichiarato la cantautrice- è necessario riconoscere le madri che nel tempo hanno regalato al mondo se stesse e la propria arte, e madre è stata certamente Grazia Deledda, una colonna su cui dobbiamo continuare ad appoggiarci, capace di trasformare il piccolo e ostico mondo delle sue origini in racconto universale di esperienza e di volontà di emancipazione”.
L’intero cd-book, “Grazia, la madre”, del resto è l’esito di uno sforzo collettivo che ha chiamato in causa soprattutto risorse intellettuali dell’isola, dalle musiche e arrangiamenti degli altri due componenti dei Chichimeca, Lubino e Manconi, ai dipinti di grande fascino e bellezza di Narcisa Monni, dalla poesia di Paolo Pillanca alle traduzioni in sardo di Michele Pio Ledda, dalle fotografie di Marianne Sin-Pfältzer e Piergiorgio Annichiarico agli scritti introduttivi all’album a firma di Dino Gesuino Manca, Neria De Giovanni e Antonello Zanda, fino agli “Itinerari deleddiani”, il documentario del 1962 di Remo Branca che, nella versione restaurata della Cineteca Sarda, il cd-book offre in visione tramite un QR Code.
Un respiro corale e partecipato che si avvertirà anche sul palco del Teatro Civ
ico in un concerto che ricade nelle diverse iniziative del Cap d’Any de l’Alguer
Ingresso gratuito