ALGHERO – “Quanto sta succedendo per l’aeroporto di Alghero è un fatto grave. Il rischio che lo scalo Riviera del Corallo possa scomparire è un incubo che torna costantemente. Sembra ormai prassi consolidata lasciare in bilico l’unica porta di collegamento del nord ovest Sardegna. L’aeroporto di Alghero non può continuare ad essere vittima della mancanza di organizzazione. Un aeroporto da sempre relegato a una posizione subalterna, non valorizzato. Da sempre vittima di una mancanza di progetti di rilancio, come del resto tutto il territorio del nord ovest della Sardegna”.
“Ancora oggi lo scalo algherese attende il suo destino, legato a una procedura negoziata che presenta ancora tante ombre. Possibile che la politica regionale arrivi sempre in ritardo? É possibile che i tre aeroporti sardi non siano mai stati messi in rete e considerati come un’unica importante porta di collegamento all’esterno fondamentale per la nostra economia?”
“In realtà – osserva Desirè Manca – sembra quasi che ci sia un chiaro disegno politico atto a fare quasi scomparire l’aeroporto di Fertilia: da sempre privo di collegamenti funzionali e frequenti con le città più vicine, quali Alghero, Sassari e Porto Torres. Il copione è sempre identico: un treno che non arriva, un aeroporto che non decolla, e un territorio che muore. Il Presidente Solinas abbia almeno il coraggio di ammettere e raccontare che per la sua idea di Sardegna Sassari, Alghero e Porto Torres non esistono. Sembra un chiaro disegno politico che mira a fare chiudere questo aeroporto, che forse fattura meno degli altri, soltanto per mascherare l’incapacità politica di renderlo appetibile alle compagnie aeree”.
Così la consigliera regionale del M5s Desirè Manca interviene sulla situazione in cui versa l’aeroporto di Alghero, attualmente in attesa di rientrare tra le rotte in continuità territoriale.
“Ma noi – conclude la consigliera – non ammetteremo e non permetteremo mai la chiusura dell’aeroporto di Alghero o la sua esclusione dal regime di continuità territoriale. A costo di mobilitare tutto il popolo del nord Sardegna”.