CAGLIARI – La Regione avvia i primi passi per promuovere le attività ricreative e turistico-sportive nei bacini artificiali, nei corsi d’acqua naturali, nei canali e negli stagni iscritti negli elenchi delle acque pubbliche della Sardegna potenzialmente idonei all’esercizio in sicurezza di queste attività. Con la delibera approvata ieri dalla Giunta regionale e presentata dall’Assessore degli Enti locali, Finanze e Urbanistica, Aldo Salaris, si definiscono gli elementi chiave per ordinare la materia e dare risposte alle numerose richieste che nel corso dell’ultimo anno sono arrivate proprio per l’utilizzo degli specchi d’acqua a fini sportivi o turistico-ricreativi.
Con la delibera, nelle more dell’approvazione di una legge organica sui beni del demanio idrico, sono stati autorizzati in via sperimentale gli uffici regionali preposti al rilascio delle autorizzazioni e delle concessioni per gli usi di beni del demanio idrico regionale, a recepire le domande che fino a oggi non avevano trovato risposta. È stato anche approvato, a corredo della delibera, l’atto di indirizzo per la promozione dell’esercizio delle attività. L’Assessorato degli Enti Locali potrà ora convocare specifiche sessioni, da concludersi entro quattro mesi, del Comitato regionale per il coordinamento del demanio idrico finalizzate a identificare gli specchi d’acqua potenzialmente idonei all’esercizio in sicurezza di attività ricreative e turistico-sportive; i criteri e le condizioni per la tutela della qualità dell’acqua; per la valutazione del carico antropico e il tipo di attività sostenibile; per definire un piano di monitoraggio delle qualità delle acque e tutte le prescrizioni necessarie a garantire che le attività autorizzate non compromettano anche il libero e normale esercizio e la manutenzione dell’opera idraulica.
“Con questa delibera interveniamo in favore della promozione dello sport e di tutte le attività motorio-ricreative ad esso legate che si svolgono nei numerosi specchi d’acqua di cui la Sardegna dispone – spiega l’Assessore Salaris – Andare a disciplinare questo ‘mondo’, così importante per la salute e il benessere della persona e per la socialità in genere, è un tassello fondamentale per lo sviluppo e per l’attrattività dei territori, che, nello specifico, si inserisce in un più vasto programma volto a incidere sullo sviluppo sciale ed economico degli specchi d’acqua adatti ad attività sportive, da portarsi avanti in collaborazione con i Comuni e le Comunità coinvolti e con l’Ente Acque della Sardegna, Enas”.
“La Sardegna – prosegue l’Assessore – è infatti caratterizzata da un patrimonio idrico, naturale e artificiale unico nel quale le opere idrauliche, in particolare le dighe, hanno originato una importante trasformazione paesaggistica che oggi esprime un altissimo potenziale turistico. I nuovi laghi hanno per esempio impreziosito il paesaggio e gli ambienti delle loro sponde aprendoli all’ingresso di nuovi usi turistico-ricreativi: si tratta di usi, pur non prioritari, di grande interesse della collettività che richiedono un progetto di valorizzazione turistica di questi ambienti”. A questa esigenza di valorizzazione, spiega sempre l’Assessore Salaris, “si aggiunge l’interesse crescente per l’uso plurimo dei grandi invasi artificiali testimoniato dalle oltre mille istanze pervenute nel solo ultimo anno per finalità turistiche e ludico/ricreative”.
Opportunità di sviluppo non trascurabile, quella relativa ai possibili usi sportivi e ricreativi dei corpi idrici, il cui utilizzo non è stato ancora disciplinato nemmeno dalla legge regionale del 2006, all’interno della quale non si dice nulla riguardo ad altri potenziali usi come per esempio il transito e la navigazione di natanti o imbarcazioni e per lo svolgimento di attività turistiche, ludico-ricreative o sportive negli invasi. Da qui la volontà della Giunta Solinas di procedere a una piena valorizzazione dei territori, individuando nuovi modelli e linee di sviluppo di cui, in prospettiva, possano beneficiare le Comunità.
Laddove i lavori del Comitato regionale per il coordinamento del demanio idrico individuassero corpi idrici potenzialmente idonei all’esercizio in sicurezza di attività ricreative e turistico-sportive in bacini artificiali, corsi d’acqua naturali, canali e stagni iscritti negli Elenchi delle acque pubbliche della Sardegna, verrà dato mandato allo stesso Comitato, in collaborazione con il gruppo interassessoriale che coinvolge anche l’Assessorato dei Trasporti e del Turismo, di predisporre, entro due mesi dalla conclusione dei lavori, una proposta di norma primaria da sottoporre all’attenzione della Giunta regionale per disciplinare il riparto delle competenze e le attività gestionali in ordine alle attività ricreative e turistico-sportive nei diversi ambiti