Cagliari – “Al di là degli aspetti giudiziari, continuiamo a considerare preoccupanti gli aspetti politici. Tutta la legislatura è stata caratterizzata da vicende opache, spesso segnalate dall’opposizione e platealmente ignorate da presidente e giunta. E questo, a prescindere dagli sviluppi che ci saranno, non è stato un bene per la Sardegna”. Così alla “Dire” Francesco Agus, capogruppo dei Progressisti, commenta le indagini che hanno coinvolto il presidente della Regione, Christian Solinas, sotto accusa per un’operazione immobiliare che avrebbe consentito al governatore di acquistare un’abitazione nei pressi del Poetto, la spiaggia del capoluogo sardo, e per la nomina del manager Roberto Raimondi al vertice delll’Eni Cbc Bacino del Mediterraneo.
Per Maria Laura Orrù di Possibile, consigliera regionale di opposizione, da Solinas devono arrivare chiarimenti, in particolare sul filone della nomina di Raimondi: “Mi dispiace moltissimo per la nuova tegola giudiziaria che si è abbattuta sul governatore e, di riflesso, sulla istituzione che rappresenta- sottolinea- l’accusa di corruzione è una cosa gravissima, che getta ombre su tutta la classe politica, aumentando la distanza abissale con un elettorato sfiduciato, che alle elezioni, come abbiamo verificato di recente, non si presenta più”.
“Non è neanche mia abitudine entrare nel merito delle vicende giudiziarie del governatore- spiega Orrù- ma mi preme sottolineare che, già a suo tempo- e ben prima dei rilievi della magistratura- avevamo rilevato anomalie nella nomina del nuovo direttore generale dell’Autorità di gestione Eni Cbc Bacino del Mediterraneo. Una struttura di rilievo internazionale, affidata alla Regione Sardegna e molto ambita da altre regioni italiane”. Per la selezione del nuovo direttore, ricorda Orrù, “era stata adottata una procedura anomala non codificata dalla normativa, individuando un soggetto non compreso nell’elenco dei direttori già approvato dalla giunta, e di cui non è stato reso pubblico il curriculum”. In questo contesto, prosegue, “è stato impossibile evincere in maniera inequivocabile il possesso di un adeguato profilo da parte del vincitore e competenze tali da renderlo in grado di esercitare il complesso ruolo richiesto dalla struttura, a fronte di quelle degli altri candidati che hanno partecipato alla selezione. La massima trasparenza e il rispetto delle regole penso siano il primo passo, oltre che un dovere, per riavvicinare i cittadini alle istituzioni e riannodare un rapporto di fiducia ampiamente compromesso”.
La magistratura farà il suo corso, conclude Orrù, “ma a noi- come opposizione in Consiglio regionale- spetta il compito di vigilare sull’operato, e di usare tutti gli strumenti a disposizione per approfondire e fare luce sulle questioni: alla nostra interrogazione, nello specifico, la presidenza non ha ritenuto di dover dare una risposta e spiace davvero che a chiarire l’opportunità e la liceità della nomina debbano essere i giudici”.
Quindi Eugenio Lai, capogruppo dell’Allenza rosso-verde: “Come sempre, penso sia giusto aspettare gli esiti delle indagini, prima di commentare vicende di questo tipo. Certo è che il fallimento politico della giunta guidata da Christian Solinas non è in discussione”. Infine Desirè Manca, consigliera regionale del M5s: “Non commento mai le vicende giudiziarie, ho piena fiducia nel lavoro della magistratura. Facciamo fare ai giudici il loro lavoro, e aspettiamo”.