CAGLIARI – Non solo le opposizioni e non solo Forza Italia, con Tedde, ma anche i Riformatori sono molto critici sul voto positivo della Giunta Regionale “Autonomia differenziata” del Governo e in particolare della Lega (Ministro Calderoli docet). “Il percorso verso l’autonomia differenziata – scrivi il coordinatore regionale dei Riformatori Michele Cossa – non può prescindere dal principio costituzionale del comma 6 dell’articolo 119: non ci sono più il settentrione e il meridione d’Italia, ma ci sono anche le isole, che sono una cosa diversa dalle altre regioni, giacché il loro sviluppo economico ma anche sociale è pesantemente condizionato dal dato geografico ma chissà perché invece l’unico dei principi del 119 che non viene richiamato dal disegno di legge è proprio quello”.
“Dal 30 ottobre scorso l’impegno dello Stato ad affrontare il gap insulare è scolpito nella Costituzione: ignorarlo sin dall’inizio sarebbe non solo scorretto sul piano istituzionale ma anche una grave violazione della Carta. Ogni sardo paga una inaccettabile “tassa sull’insularità” di 5.700 euro l’anno: quando mai la Sardegna potrà essere competitiva se lo Stato non tiene conto di questo dato? Anzi, il ritardo di sviluppo non potrà che peggiorare”.