Ritorna la “Buona Politica” sulla sanità, “Basta annunci, selfie e passerelle”

ALGHERO – “Il movimento La Buona Politica, dopo essersi in precedenza riunito per affrontare le varie problematiche che affliggono il nostro territorio (con uno specifico approfondimento sui trasporti con l’assessore regionale Antonio Moro), oggi non può tacere di fronte agli ultimi avvenimenti riguardanti la sanità Algherese. Ora si ha la certezza che alcune becere scelte politiche e aziendali stanno facendo scomparire ad Alghero il diritto alla salute. Tra due giorni (quindi Sabato 11marzo) , il reparto di chirurgia pare sarà inattivo per carenza di medici. Tasto dolente che si trascina da diversi anni anche per altri reparti.
Chiudere chirurgia, implica di conseguenza la chiusura del pronto soccorso e blocca allo stesso tempo gli interventi di ortopedia per i pazienti provenienti dall’ospedale marino (che non ha ancora le sale operatorie funzionanti). Tutto questo è inaccettabile soprattutto perché gli ospedali Algheresi sono un riferimento anche per altri 23 comuni che appartengono al distretto sanitario di Alghero.
Durante il periodo invernale il servizio copre circa 70/80 mila persone mentre in piena stagione turistica si arriva a superare i 200 mila.
Crediamo sia anche da non sottovalutare la presenza di un porto e di un aeroporto, che dovrebbero aver garantita adeguata assistenza che è fonte di “serenità” per tutti i turisti.
Le liste di attesa per le visite mediche oggi sfiorano i 300 giorni e costringono i nostri ammalati a percorrere anche 200 km per poter eseguire delle visite appropriate. Basterebbe poco per iniziare a risolvere la problematica: assunzioni e copertura delle visite dalle ore 08,00 alle 20,00 in modo tale da evitare le ore costose in intramoenia e iniziare a liberare le lunghe liste d’attesa.
Per queste ed altre ragioni è opportuno fare fronte comune, senza fughe in avanti e bandierine da mettere.
La sanità non può avere colori, ed è essenziale trovare soluzioni per evitare strumentalizzazioni, soprattutto con la consapevolezza che i problemi della sanità locale si trascinano da almeno un ventennio, dove al governo della regione Sardegna abbiamo avuto sinistra ,destra e centro. Tutti avevano la ricetta giusta durante la campagna elettorale ma tutti, appena eletti, hanno sistematicamente fallito. Nessuno ha però rinunciato alle nomine dei dirigenti e dei vari funzionari apicali… tralasciando pero il fatto di bandire regolari concorsi per l’assunzione di medici, anestesisti, infermieri ecc. Tutto questo sapendo che per la sanità sarda spendiamo oltre il 60% dell’intero bilancio regionale!!!
La gente è stanca di proclami, passerelle e selfie,
pertanto, indipendentemente da chi nel tempo ha creato questo disastro, oggi unitariamente dobbiamo pensare a come risolverlo.
Noi saremo a fianco dei cittadini e delle forze politiche che vorranno prendete in mano questo problema improcrastinabile…perché curarsi non può essere un utopia”.

Coordinamento della Buona Politica.