OLBIA – Circa ventimila bovini sottoposti a controllo per la tubercolosi, con oltre 1200 accessi di veterinari negli allevamenti. Attività che si sommano a quelle previste dai piani di profilassi e prevenzione delle malattie di origine aviaria, ai controlli sulla blue tongue, sulle malattie delle api e sulla peste suina nel territorio gallurese. Il Dipartimento di Prevenzione ha presentato nei giorni scorsi, nella sala didattica dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, la rendicontazione del lavoro svolto nel corso del 2022 e la programmazione per il 2023.
Ad ascoltare la relazione del Direttore, Francesco Sgarangella, e del Delegato alle Funzioni per la Asl Gallura, Salvatore Desini, c’erano venti veterinari a tempo indeterminato e tre veterinari specialisti ambulatoriali interni (Acn). È intervenuto anche il Direttore Sanitario della Asl Gallura, Raffaele De Fazio, che ha portato i saluti della Direzione Aziendale. «Un incontro molto positivo – commenta il Direttore del Dipartimento di Prevenzione, Francesco Sgarangella – che ci ha consentito di presentare i risultati del lavoro svolto dal servizio e di avere un confronto professionale con chi opera ogni giorno sul campo. Oggi la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente sono temi strettamente connessi. Il Dipartimento di Prevenzione, con la sua rete di controlli, svolge un ruolo centrale nell’approccio multidisciplinare One Health, un concetto in rilievo anche nell’atto aziendale della Asl Gallura. Le aziende del territorio hanno numeri importanti per quanto riguarda l’esportazione soprattutto di bovini e i controlli sono una garanzia sia per i consumatori che per le stesse aziende».
«Abbiamo effettuato tutte le verifiche previste dalla Regione e spesso anche in numero superiore al minimo richiesto, per dare maggiori garanzie ai cittadini e alle aziende. In Gallura – spiega il dottor Salvatore Desini – ci sono più di 6500 allevamenti tra bovini, ovini, caprini, suidi, equidi, apiari, avicoli e acquacoltura. In questa ampia “platea” zootecnica svolgiamo i controlli di profilassi per la specie bovina e ovicaprina, portiamo avanti il piano nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle arbovirosi, come ad esempio l’aviaria o la west Nile, i controlli sulla blue tongue, i piani di selezione genetica, di identificazione e registrazione e i controlli sulle malattie virali suini». Per quanto riguarda la tubercolosi, ad esclusione di uno stabilimento bovino tutti gli stabilimenti hanno mantenuto la qualifica di “indenne” per tubercolosi bovina, brucellosi e leucosi. L’unico stabilimento “non indenne” ha comunque riacquisito la qualifica di “indenne” nello scorso mese di febbraio. Nessun problema è emerso negli allevamenti ovini e caprini. Il servizio di Sanità Animale ha poi effettuato più di seicento controlli sui volatili, con attività di sorveglianza passiva su 296 volatili trovati morti e di sorveglianza entomologica su un pool di 307 insetti vettori. In sette casi il servizio ha rilevato il focolaio della malattia da usutu e in tre la febbre del Nilo. Numeri di tutto rispetto anche per la profilassi della blue tongue: sono stati immunizzati più di 32.500 ovini e 2.500 bovini oggetto di compravendita, con un’accurata attività anche su quasi settecento capi morti, sui quali non è stata riscontrata alcuna positività a virus. Negativi anche i controlli effettuati sulle malattie delle api.