Consiglio distante dalla città

ALGHERO – Mentre fuori diluvia e gela, in Consiglio Comunale sembra di essere alle Hawaii. Un contrasto che rende bene l’idea della condizione molto diversa che appare a chiunque segua i lavori dell’aula di via Columbano. In questi mesi è accaduto veramente di tutto. Il momento storico è uno dei più difficili di sempre e il territorio regionale, Alghero compresa, soffre in maniera devastante. Al netto di questo, per diversi motivi, sono esplosi numeri casi connessi all’operato dell’amministrazione e più in generale correlati al tessuto cittadino. Eppure il Consiglio Comunale sembra sempre più distante dalla realtà. E, almeno in questo caso, le responsabilità non sono certo del sindaco e tanto meno dell’amministrazione, ma proprio della “politica” cittadina e in particolare quella rappresentata nell’assemblea di via Columbano.

Ieri, ancora una volta, una testimonianza di questo mood. Il movimento 5 Stelle, in linea con le sue indicazioni nazionali, aveva redatto (già da diversi mesi) una mozione al fine di dimezzare il gettone previsto come pagamento per i consiglieri comunali che, lordo, non arriva a 100 euro. Un documento più o meno opinabile ma che comunque ieri è approdato in aula. Alla solita lunga sequela di brevi segnalazioni, sono seguiti gli interventi esplicativi dall’amministrazione (una sorta di conferenza stampa). Tanti i punti toccati. Ma, com’è noto, queste segnalazioni servono a poco o niente. Infatti non impegnano l’amministrazione e non vincolano nessuno a compiere degli atti immediati, anche se spesso vengono realizzati in linea con quanto emerso.

Eppure le emergenze sono enormi e tante. Dopo questo passaggio, è stata discussa l’interrogazione dei 5 Stelle sui compensi della passata dirigenza Meta e si è passati all’unico punto messo al voto: il dimezzamento dei rimborsi ai consiglieri. Ferrara, che ha illustrato il documento, ha ricordato che la “retribuzione” ad Alghero è tra le più alte in Italia. Da qui è nata la convinzione di chiederne il taglio. Ciò anche in linea con la generale “spending review”. Questione molto delicata, infatti, i consiglieri devono affrontare delle spese durante il loro mandato e la cifra che mensilmente ottengono (neanche 400 euro) è piuttosto esigua se il lavoro viene svolto al meglio e con la ricerca e l’impegno che merita. Ma tant’è, e i pentastellati hanno deciso di portare all’attenzione dell’aula questa mozione. Il Consiglio l’ha bocciata. La maggioranza compatta (nonostante alcuni esponenti nel recente passato hanno avuto posizioni differenti) ha votato contro lasciando immutata la retribuzione percepita, mentre l’Udc si è astenuto. Assenti i consiglieri del Pd. Forza Italia, forse inaspettatamente, ha votato in linea con le forze politiche che sostengono Bruno adando a bocciare la mozione. Non tutti, però. Infatti Michele Pais ha lasciato l’aula. La sua posizione era quella, forse con intento provocatorio, di azzerare totalmente i compensi. Tutto questo mentre, seppur avvicinandosi la fine dell’inverno, fuori dal Consiglio fa sempre più freddo.

Nella foto il momento in cui Ferrara ha illustrato la mozione

S.I.