ALGHERO – “Il nuovo ospedale di Alghero non è più tra gli obiettivi della Regione. Non è una priorità, ha detto recentemente l’assessore Doria ad Alghero. Eppure, se guardiamo anche all’ultima proposta di accordo tra AOU (a cui la Regione ha regalato l’Ospedale Marino) e la ASL, il nuovo ospedale sarebbe davvero necessario. In una sanità al collasso, solo la professionalità e l’abnegazione di medici, infermieri e operatori, riescono a dare ancora risposte di salute, in condizioni difficili e davvero precarie sotto l’aspetto organizzativo e strutturale. Non si muove niente nella sanità algherese? Non si realizza l’ospedale nuovo? Si muovano i medici.
Per ovviare al trasferimento dei pazienti da un ospedale all’altro per consulenze mediche e prestazioni sanitarie che dovessero occorrere, specialmente in urgenza, l’azienda universitaria chiede di stipulare una convenzione per avere a disposizione i medici del Civile. Prestazioni di anestesia, cardiologia, urologia, neurologia, chirurgiche, di otorino, radiologia, o esami di laboratorio: si spostino – se serve – i medici dal Civile al Marino, e nel loro normale orario di lavoro. E per quanto i medici si spostino con celerità, se sono davvero urgenze, quei dieci-quindici minuti possono anche essere fatali. Se poi l’urgenza è minore, si spostino anche i pazienti, in ambulanza, dicono dall’AOU. Una lunga spola Pietraia-Maria Pia, andata e ritorno. L’ambulanza la paga la struttura che usufruisce del servizio. Naturalmente l’AOU farà lo stesso con i propri medici, ortopedici e fisioterapisti, ma solo per le consulenze urgenti, e per i ricoverati al civile. Pazienza, se si aspetta ben altra convenzione per sancire che ortopedia del Marino sarà anche struttura della Asl, al fine di garantire il DEA di primo livello. E se tale previsione, sancita in una legge mai attuata, doveva già essere realtà sulla base di un protocollo fra Regione e Università che invece ha semplicemente eluso e rimandato il problema. La sanità algherese non merita tanta approssimazione, i cittadini-pazienti ed il personale, medico e paramedico, meritano più rispetto. Restano solo promesse, infatti, la robotica chirurgica, la terapia intensiva polivalente al civile, le sale operatorie del Marino mai rimesse in funzione, la dotazione di nuove risorse di personale, l’abbattimento delle liste d’attesa per i pazienti che invece crescono a dismisura, la progettazione del nuovo ospedale. Ma tutto va bene per il nostro sindaco, per il presidente del consiglio regionale e per chi deve tutelare la salute dei nostri concittadini. Chi tace acconsente o, al più, non dice niente”.
Mario Bruno
Gabriella Esposito
Pietro Sartore
Raimondo Cacciotto
Ornella Piras
Valdo Di Nolfo
Beniamino Pirisi