ALGHERO – La magia della voce di Claudia Crabuzza con Pietro Ledda,Gabriella Caria, Anna Maria Multineddu, Franco Mulas, con i musicisti algheresi che hanno fuso diverse esperienze in un graditissimo progetto di qualità. Una serata riuscita e ben congegnata, che ha messo insieme qualità e tradizione, cultura e senso della comunità. Paraules en Plaça, sabato scorso nella suggestiva piazzetta del Molo, a ridosso della mura dei bastioni, ha richiamato tantissima gente, lasciando a tutti una gradevole sensazione di autenticità e di grande trasporto, pur nella sua estrema semplicità ed essenzialità. “Un progetto che si basa su due concetti fondamentali che a nostro parere devono stare alla base di ogni evento di questo tipo: sono la qualità e la voglia di fare ciò che piace a noi stessi, prima che ai visitatori. Il resto viene da sé. Siamo convinti che i visitatori che si sono imbattuti nello straordinario spettacolo offerto abbiano capito, e gradito, quale sia la cifra della nostra identità, senza artifici di alcun tipo”. Così il presidente dell’Associazione Culturale Cabirol, Giovanni Chessa, sulla riuscita manifestazione di sabato sera. Una serata all’insegna dell’algheresità, come non se ne vedevano da tempo, che ha messo insieme tanti interpreti e diversi musicisti di alto valore che hanno voluto partecipare all’incontro.
Certamente ha spiccato la presenza di Claudia Crabuzza, con la sua straordinaria voce che reso magica la serata con i suoi brani che hanno portato alto il suo nome e quello di Alghero ai vertici nazionali con la Targa Tenco 2016 ed insieme a Pietro Ledda con il repertorio di Pino Piras. E poi Gabriella Caria, Anna Maria Multineddu, Franco Mulas, i musicisti Piero Sotgiu, Antonio Fortunato, Sergio Intelisano e Alessandro Pulina, che hanno caratterizzato l’intera serata. Un evento che si è basato sul Patrocinio della Fondazione Alghero con il supporto dei Supermercati Coop Alghero e che si è retto essenzialmente sul volontariato dei componenti dell’Associazione Cabirol, ai quali Giovanni Chessa rivolge un ringraziamento speciale. “Si può fare la canzone algherese elevandola e rendendola di grande impatto, grazie alla presenza di musicisti di spessore e di autori dall’innegabile talento che forse la città non ha mai ringraziato abbastanza. Sopratutto con la naturalità di parlare la nostra lingua, con la voglia di ritrovarci, stare insieme e divertirci. Senza grandi investimenti finanziari ( l’evento non è costato un euro pubblico) e senza pensare, almeno per una volta, al turista”.