Sport dilettantistico a rischio, Tedde chiede un intervento

CAGLIARI – Diciamo no ad una riforma che burocratizza lo sport dilettantistico, azzera i settori giovanili eliminando il premio di preparazione e abolisce il volontariato-. L’esponente di Forza Italia Marco Tedde interviene sui danni che sta rischiando di creare la riforma del Ministro M5S Spadafora, che si avvia a distruggere lo sport in Italia che fino ad oggi possiede il più grande movimento dilettantistico del mondo. Una legge fatta evidentemente da chi non conosce il mondo dello sport, la cui entrata in vigore sta per slittare all’inizio del 2024. Che tra i punti salienti prevede l’eliminazione del vincolo sportivo, la demolizione del volontariato e l’introduzione della contribuzione obbligatoria per i lavoratori sportivi con compensi superiori ai 10mila euro. In breve, le associazioni sportive dilettantistiche dovranno affrontare tutta una serie di adempimenti burocratici, finanziari, fiscali e contributivi pari a quelli delle società professionistiche, ma senza averne i mezzi economici. Con l’abolizione del vincolo sportivo le società dilettantistiche dovranno poi rifare tutti gli anni le squadre. Si rischia di distruggere definitivamente lo sport inteso come servizio sociale, come strumento di crescita dei nostri giovani e delle nostre comunità. Col rischio concreto che molti ragazzi abbandonino la pratica sportiva e vivano pericolose esperienze di strada.

“Ho chiesto al Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera Ugo Cappellacci, che mi ha garantito il suo impegno, di scendere in campo assieme ai parlamentari di FI affinché questa pericolosa riforma venga cancellata. Occorre avviare una profonda riflessione e un incisivo dibattito in Sardegna e in Italia e mettere mano all’approvazione di un articolato alternativo che prenda atto dei fisiologici limiti delle società dilettantistiche e delle loro immense potenzialità in termini di servizio sociale. Non possiamo rischiare di demolire un settore fondamentale per una corretta crescita dei giovani. E’ a rischio il futuro dell’Italia –chiude Tedde-.”