ALGHERO – Esule istriana, il vissuto di Egea Haffner rappresenta testimonianza degli orrori perpetrati contro gli Istriani, Fiumani e Dalmati, che ebbero inizio nel 1943 allorquando tutta l’Istria cadde sotto la zona di occupazione tedesca, proseguirono con l’invasione della primavera del 1945 da parte delle milizie partigiane jugoslave, culminò con l’annessione di quei territori alla Jugoslavia e un esodo che terminò solo nel 1956. Tra le motivazioni alla base della decisione del Consiglio, “il profondo e sincero legame con la nostra comunità, ed in particolare con Fertilia, divenuto ormai inscindibile, testimoniato anche dalla preziosa concessione al Museo, che racconta la storia di Fertilia e dell’Esodo giuliano-dalmata, di poter utilizzare il suo nome e dalla donazione al Museo Egea della preziosissima fotografia che la ritrae con la valigia ed il cartello “Esule Giuliana 30.001”, simbolo di tutti gli esuli sparsi per il mondo”.
Egea Haffner – è riportato nella delibera – rappresenta un importante simbolo dell’esodo giuliano-dalmata incarnato dall’immagine che la ritrae ancora bambina, scattata dalla nonna e dalla zia Ilse il 6 luglio 1946 in ricordo della sua partenza, che rappresenta ancora oggi un importante documento dall’intensa carica emotiva e simbolica, raccontando le ansie e le aspettative degli esuli che vivevano il dramma del distacco dalla loro terra natale. Quelle ansie, quel sacrificio, quella disperazione personificate da Egea Haffner furono le stesse che numerose famiglie istriane provarono allorquando giunsero ad Alghero, legandosi indissolubilmente con la nostra comunità e con quella di Fertilia dove ancora oggi vivono i discendenti di quegli italiani d’Istria strappati dalla terra dei loro padri.
La proclamazione pubblica, alla presenza delle autorità locali, avverrà dopo l’estate con la consegna di un attestato di riconoscimento contenente le motivazioni.