ALGHERO – Fra cene, più o meno carbonare, aperitivi, caffè, telefonate, riunioni, incontri, nella classica asse Cagliari, Sassari e Alghero con “puntate” a Roma, si vanno delineando, con la calma che caratterizza l’Isola, le figure e perfino i volti che potrebbe ricoprire i prestigiosi, e impegnativi, ruoli di candidati delle coalizioni in corse per le varie elezioni.
Un inizio anno che vedrà ben quattro scadenze elettorali: Regionali (fine febbraio), Europee e Provinciali a maggio e Comunali tra fine maggio e prima settimana di giugno. Molto probabile, come logica vorrebbe, anche per risparmiare, che queste ultime tre consultazioni fossero raggruppate in un unico weekend.
Ritornando all’attesa dei nomi e partendo, ovviamente dall’Ente che governa la Sardegna, il nome, al netto dell’ovvia probabile riproposizione del nome di Christian Solinas, su cui pare il Centrodestra Sardista possa fare sintesi è quello di Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti, sarebbe considerato in quota Fratelli d’Italia. Un nome, come si usa dire, proveniente dalla “società civile” che, viste anche la diffuse attenzioni (che necessitano sempre maggiori) verso le tematiche legate alle produzioni locali, dall’agricoltura alla pesca, ad esempio, potrebbe trovare condivisione in tutti gli alleati. Resta, per adesso, in lizza anche un nome forzista tra Pietro Pittalis, Settimo Nizzi e Alessandra Zedda.
L’altra parte, nonostante i soliti “tira e molla” sulle primarie e gli “input” di Renato Soru dovrebbe puntare su Alessandra Todde. L’ex-sottosegretario di 5 Stelle permetterebbe al partito di Conte, qualora dovesse ottenere un buon risultato, di potersi rilanciare vista le ultime debacle elettorali. Questa sintesi deriva anche dalle parole di queste ore che giungono da Roma con Elly Schlein sempre più convinta dell’alleanza con 5 Stelle e soprattutto con l’addio di diverse figure “riformiste” e più vicine al “Centro” dal Pd.
A cascata si passa alla Provincia di Sassari, o meglio “Città Metropolitana. Qui, viste anche le (tutt’ora) incertezze legate all’attesa per il provvedimento del Governo che darebbe il via libera definitivo per delle elezioni di “primo livello” (ovvero andranno al voto i cittadini), di nomi non ne circolano molti. Si parla, per il Centrodestra, di Pietrino Fois dei Riformatori Sardi che da Commissario potrebbe vedere confermata la sua presenza a Palazzo Sciuti. Il Centrosinistra potrebbe dare spazio alle porzioni più a sinistra della coalizione.
Se Saba dovesse essere il candidato per la Regione, è chiaro che Fratelli d’Italia partirebbe già con un nome a lei vicino che andrebbe a fare il paio con la conferma a candidato a sindaco di Truzzu, mentre la compagine avversaria dovrebbe virare nuovamente su Massimo Zedda. A questo punto gli altri maggiori centri, ovvero Alghero e soprattutto Sassari potrebbero, anzi dovrebbero, spettare ad altre forze. Il capoluogo vedrebbe uno schema simile a quello regionale con un nome proveniente dalla “società civile”, se ne fanno diversi, ma pare in vantaggio l’ex-presidente della Dinamo, Stefano Sardara o anche il fratello, assessore della Giunta Campus. Il Centrosinistra per riuscire a riconquistare il comune turritano sembra indirizzato a puntare su una figura di spicco dell’area dem a partire dal ritorno di Gianfranco Ganau.
Resta il solito “rebus Alghero”. Tutto è ancora in alto mare anche se, come detto in apertura, alcune figure e volti si stanno prefigurando. Se lo schema isolano e dei centri maggiori sarà quello qui prefigurato, è possibile che il candidato a sindaco del Centrodestra, al netto della normale riproposizione dell‘uscente Mario Conoci, l’onore e onore potrebbe spettare all’area “Centrista” (l’attivismo del consigliere regionale Antonello Peru non è casuale) o a Forza Italia. Infatti Fdi sarebbe, almeno si pensa, “sazia” delle altre più prestigiose caselle, Riformatori punterebbero alla Provincia, restano quelle due aggregazioni.
Il Centrosinistra è in attesa. Da tempo. Sia rispetto a cosa fanno certi leader e partiti di Centrodestra sia del Partito Democratico che realizzerà il suo congresso questo sabato. Rumors danno per certa l’elezione, qualora dovesse accettare di Enrico Daga, un ritorno in un ruolo importante dell’imprenditore algherese che potrebbe rappresentare un percorso di ampliamento in termini riformisti dell’rea dem, più da “campo largo” che da interdipendenza dai grillini. Poi, come noto, tutto può succedere. La politica è tutto e il contrario di tutto, anche se, viste i determinanti appuntamenti col voto che ci attendono sarebbe indispensabile riportare in auge la Politica.
Nella foto Luca Saba, direttore Coldiretti