ALGHERO – “Sulla sanità bisogna lavorare uniti, più volte abbiamo ribadito che su questo tema le divisioni politiche possono avere solo l’effetto di creare ulteriori disagi e problemi al nostro territorio che sta vivendo uno dei periodi più neri della storia”. Cosi la nuova asse politica composta da Ncd, Patto Civico e Psd’Az che intervengono sul tema della sanità.
“Spogliarsi dei simboli e delle medaglie e decidere di lavorare solo nell’interesse generale denunciando chi agisce con incompetenza e leggerezza anche quando si tratta di un collega di partito, dev’essere il modo di operare , così come ha fatto il sindaco di Lanusei Davide Ferreli che è diventato l’emblema di come dovrebbe agire un sindaco con la S maiuscola. Infatti in risposta alla nuova legge di riordino della rete ospedaliera ha intrapreso uno sciopero della fame, nel disperato tentativo di salvaguardare il suo territorio, incassando il sostegno e la solidarietà di tutta la Sardegna”.
“Riteniamo che su questi temi sia opportuno gridare allo scandalo e fare sentire la propria voce non limitandosi a lavorare in silenzio perché, seppure è corretto lavorare sodo per risolvere il problema, è altrettanto necessario coinvolgere i cittadini, le associazioni, il sistema imprenditoriale e tutte le parti sociali attive sul territorio per impedire che il nostro presidio ospedaliero venga declassato e depotenziato”.
“Quando il ministro Lorenzin e l’assessore Arru agiscono da burocrati e sono lontanissimi dalle esigenze della regione Sardegna in termini di sanità e di servizi sociali, assistiamo ad un tentativo maldestro di rimettere in ordine i conti a spese dei cittadini del nostro territorio. Il nostro sindaco, che da consigliere regionale lungi dal tacere parlava quasi solo di sanità e prometteva il nuovo ospedale, dovrebbe smetterla di assumere un atteggiamento sottomesso nei confronti di chi dimostra palesemente di non avere cognizione dei danni che la sua azione politica sta creando nel territorio, e scendere in piazza, insieme ai sindaci ed ai cittadini del nostro distretto socio sanitario per denunciare questo stato di cose”.
“Invece si trincera dietro la commissione sanità presieduta dal consigliere Nasone che, seppur con un impegno lodevole svolge il suo ruolo, non è assolutamente sufficiente per risolvere le sorti di un intero territorio su un tema fondamentale come quello del servizio sanitario. Solo attraverso una massiccia mobilitazione, prendendo l’esempio dagli amministratori ogliastrini, potremmo fare sentire la nostra voce e fare capire che la Sardegna non inizia e finisce a Cagliari”.
Nella foto l’ospedale Civile
S.I.