ALGHERO – «Una pianificazione partecipata del patrimonio regionale e delle scelte strategiche, sia sul piano delle opere pubbliche e infrastrutturali alle quali dare priorità che dal punto di vista della fruibilità e dell’attrattività del territorio in funzione agroalimentare, dell’abitare e turistico». Così l’attivista politico algherese Valdo Di Nolfo, candidato consigliere regionale con Uniti per Alessandra Todde, fa propria l’istanza che arriva dalle borgate della Riviera del Corallo e della Nurra algherese, delineando un percorso che potrebbe estendersi a tutte le realtà rurali del Nord Ovest Sardegna. La sfida di Di Nolfo per ridare centralità a comunità e ampie porzioni di territorio che spesso si sentono trascurate e lasciate indietro è arrivato al termine di un incontro pubblico nella biblioteca dell’associazione Impegno Rurale, al quale hanno partecipato i rappresentanti di Santa Maria La Palma, Fertilia-Arenosu, Guardia Grande-Corea, Sa Segada-Tanca Farrà, Maristella e Zonale Nurra. A fare gli onori di casa e a presentare il candidato algherese del centrosinistra è stato Nino Sanna, storico esponente delle battaglie delle borgate algheresi.
L’impegno assunto dal rappresentante del centrosinistra algherese è stato accolto con un grande applauso, quasi una investitura alla quale Valdo Di Nolfo ha risposto prendendo l’impegno di portare questa battaglia all’interno del parlamento sardo. «Andiamo insieme in consiglio regionale», è l’appello che ha rivolto alla gremitissima platea al termine del confronto, chiedendo un sostegno esplicito in vista del voto di domenica 25 febbraio. «Bisogna ripartire dalla manutenzione e riqualificazione di un patrimonio demaniale davvero vasto e dalle alte potenzialità, dalle opere pubbliche mancanti», è stato uno dei punti di convergenza. Riflettori puntati anche sulla necessità di «ridare slancio al comparto agroalimentare e al turismo, senza dimenticare che la gestione dell’ambiente e l’utilizzo sostenibile del territorio sono fondamentali e propedeutici per entrambi i settori».