SASSARI – «Se come dice Lalla Careddu sono colpevole di averle affibbiato brutte parole, perché non querela? Perché non dimostra che si tratta autenticamente di un mio post e procede a tutelarsi? Inoltre dove si parla di lei nel post che mi viene addebitato solo perché ha una mia foto, mentre lei scriveva pubblicamente a Sergio Scavio, ex consigliere Sel, che aveva come foto utente la mia?».
Il giorno dopo le polemiche su Pietro Serra, è lo stesso leader di Alternativa Futura per l’Italia a prendere le distanze dalla consigliera comunale Lalla Careddu.
«Ho ribadito più volte di non conoscerla – prosegue Serra -, e intendo ripeterlo. Da un anno sono oggetto di attenzioni moleste da parte della stessa e non ne capisco i motivi. Le divergenze politiche sono un conto, l’odio personale è altro. Le ho chiesto diverse volte di ignorarmi e lasciarmi in pace. E’ stato invano. Tuttavia, nonostante il pregiudizio di certa stampa, è apparso chiaro a tutti coloro che mi conoscono che si tratta di un falso». E incalza: «Ho una pagina con oltre 12.700 fan che cresce di giorno in giorno. A questi si aggiungono 4 account che ogni giorno ricevono centinaia di richieste d’amicizia, dunque non è improbabile che qualcuno, magari legato alla sua area politica, possa essersene impossessato e abbia scritto ciò. Ipotesi comunque fantasiosa, visto che non si parlava di lei con nome e cognome, e ancor peggio mettendo in mezzo figli o nipoti al fine di esasperare gli animi. Salvo poi chiamare le testate giornalistiche e far la vittima di un post, ribadisco falso, che denota il profondo odio della stessa consigliera e di suo fratello Marco Careddu, nei miei confronti. Fatto che mi ha costretto a presentare in Questura un’ammonizione per stalking visto che dopo la pubblicazione su Facebook ho ricevuto centinaia di minacce e insulti dalla quale non si è dissociata e ha dato manforte. Perciò non mi sento al sicuro e qualora accadesse qualcosa ho la tutela possa esser individuato il responsabile, o meglio i responsabili, visto che nei giorni scorsi Sergio Scavio si spacciava per me nel proprio account».
«Probabilmente i motivi sono da ricercare in vecchie ruggini dovute alle proteste di alcuni segretari AFI – conclude -, che hanno ribadito il concetto dell’assegnazione case popolari ai sassaresi e poi extracomunitari. Non ultimo il comunicato sulla richiesta di chiusura del campo nomadi, che, guarda caso, vede Lalla Careddu responsabile comunale della commissione area sosta dei rom».
Nella foto Pietro Serra