ALGHERO – “Il problema di Palermo è il traffico”. Così nel noto film di Benigni, “Johnny Stecchino”. Ovviamente il problema del capoluogo siciliano non era (solo) quello, ma ben altro. Di più grave. Mentre, duole dirlo, per Alghero è differente. Sono oramai anni che, per un paio di evidenti criticità, si creano lunghe file di auto.
Autobus e mezzi dei rifiuti. Sono queste due tipologie di veicoli che, mentre percorrono le strade cittadine, creano, loro malgrado, dei tappi alla viabilità. Non è certo colpa dei lavoratori, autisti e operatori ecologici, ma di due chiare evidenze: carreggiate troppo strette e, in alcuni casi, marciapiedi inutilmente ampi.
Il caso esemplare è quello della Pietraia. Da qui, dove c’è una delle fermata degli autobus, molto usata in estate per la diffusa presenza di strutture ricettive, si crea una lunga coda che arriva, a volte, addirittura fino a via XX Settembre. Una breve interruzione nella bretella del Carmine e poi ancora auto in fila via Vittorio Emanuele fino almeno a oltre la chiesa del Rosario. Certo, è normale che in estate tali criticità emergano in maniera più preponderante, ma per la verità sono problematiche che, in tono minore, i residenti vivono quotidianamente.
Stessa situazione si crea anche davanti alla pineta di Maria Pia dove, dalle fermate più utilizzate, nei pressi della Palafitta e Conchiglia, si creano lunghi “serpentoni” che non sono certo un inno alla sicurezza, figuriamoci alla modernità dei servizi.
Tutto questo, oltre per la crescita dell’uso delle auto (con quasi tutti i turisti che noleggiano veicoli, proprio a causa della insufficiente rete di trasporti pubblici), a causa dell’ampiezza delle carreggiate che impediscono ai bus e altri grandi mezzi di potersi fermare e allo stesso tempo permettere agli altri di poterli superare. “Non dico che si possa risolvere domattina, ma quasi – dice un algherese – basterebbe allargare l’asse stradale restringendo, dove è necessario anche il marciapiede, almeno in coincidenza delle fermate, e con un paio di interventi si risolverebbe gran parte del problema del traffico estivo”.
“Il mistero delle pensiline”. Anche in questo caso, sempre collegato al sistema del trasporto pubblico locale, sono oramai anni che non si riesce a far posizionare una ventina di pensiline per evitare che, residenti e turisti, attendano ore e ore al sole, se non, quando capita, sotto la pioggia, l’arrivo dei mezzi pubblici. Per non parlare della mancanza di informazioni: quasi tutte le fermate non hanno alcuna indicazione. Nessuna. In certi casi neanche la cartellonistica. Sul problema, nella scorsa consigliatura, si era interessato l’assessore Piras che riuscì a farne posizionare un paio, di pensiline, ma poi, per le restanti, iniziò il braccio di ferro con l’Arst che non cedette neanche dopo le reiterate segnalazioni dei consiglieri Mulas e Bamonti. E dunque, niente da fare: passano anni, governi e stagioni e registriamo, come segnalato da tanti cittadini e villeggianti, condizioni del “tpl” da paesi poco progrediti. Senza considerare l’uso, ancora nel 2023, di pullman immensi e troppo ingombranti a fronte di due (grande conquista) mezzi elettrici e tralasciando, per adesso, l’altro “vulnus” ovvero la cronica assenza di parcheggi. Come dicono in Sardegna, “Su progressu”.
Nella foto di Andrea Manca la fila alla Pietraia sotto il sole per prendere il mega-autobus dell’Arst