CAGLIARI – E’ difficile da credere. Ma a quanto pare non è una bufala. Anzi, senza forse, proprio non lo è: L’eurodeputato, leader e segretario regionale del PD Renato Soru ha votato “Sì” (insieme a diversi altri parlamentati europei) alla legge che prevede l’apertura delle frontiere a delle quote dell’olio tunisino .
“Sarebbe bello sapere da Renato Soru, europarlamentare del Pd che ha votato a favore dell’importazione dell’olio tunisino senza dazi, a danno del nostro olio, se gli ulivi sardi siano belli solo da piantare a Tiscali o per impreziosire la propria villa al mare”, così Paolo Truzzu consigliere regionale di An-Fratelli d’Italia che continua “o forse anche quelli erano ulivi tunisini? Oh Renato, spremi almeno le meningi anche se non te lo chiede l’Europa!”
Una scelta assurda che lascia perplessi su quello che oggi, anzi da diverso tempo, e’ diventata certa politica. L’allora presidente del governo regionale che ha “regalato” ai sardi il famigerato Ppr che, oltre a cancellare l’edilizia (e indotto), ha ingessato l’agro vista la normativa stringente che, tra l’altra, erige a simil patrimonio dell’Unesco anche gli alberi d’ulivo oggi, in sede europea, lo vediamo asserire positivamente ad un provvedimento che rappresenta una mazzata per i produttori olivicoli locali. Nonostante tante belle parole e soprattutto (finte?) crociate per i sardi ecco cosa accade: ci troviamo davanti a delle scelta (non parole, ma votazioni) contro i sardi. Noi tutti dobbiamo tutelare il paesaggio, in pochi altri ammirarlo. Soliti due pesi, due misure.
Nella foto Soru
S.I.