ALGHERO – Mentre, quasi fuori tempo massimo, si apre una confronto tra cittadinanza, Regione e Arst riguardo il progetto dei “treni a idrogeno”, dall’altra il mondo è andato (molto) avanti. E’ inaccettabile che questo territorio non abbia, ancora oggi, un trasporto locale pubblico “leggero” che possa mettere in collegamento in maniera capillare e diffusa i maggiori centri con i centri di maggiore interesse per la popolazione e turisti, vedi aeroporto, porti e altri servizi primari.
Insomma, almeno una “metrotranvia” che, come accade a Sassari, ma oramai anche in tutto il globo da decenni, possa permettere un minor utilizzo dell’auto e dunque del trasporto su gomma che comporta, come tutti sanno: maggiore inquinamento, rischio di incidenti, uso del telefonino alla guida, minor socialità, etc, etc. Insomma, il mondo normale moderno e civilizzato è andato avanti, qui si è rimasti fermi o addirittura indietro.
“E ora, anche Milano pensa a una metrotranvia “radiale” che colleghi il centro città con l’hinterland – cosi dal “Comitato Metrotranvia di Sassari e proprio nel capoluogo turritano – ci chiediamo da dove derivi la cecità di chi ha amministrato la nostra città e il suo Territorio in questi ultimi 25 anni, avendo a disposizione un progetto analogo e una rete infrastrutturale già realizzata, ma ha preferito invece assecondare le scelte aziendali del gestore regionale dei trasporti che, su Cagliari ragiona in termini di modernità e operatività immediata e su Sassari, dimostrando di non aver alcun interesse sul servizio al viaggiatore e al mondo delle imprese, ha deciso di sperimentare treni a idrogeno che, se andrà bene e non finirà in una bolla di sapone, porteranno miglioramenti al Territorio fra 10/15 anni. Ma perché non hanno fatto questa “sperimentazione” anche sul tratto commerciale Piazza Repubblica-Monserrato-Ospedali gli scienziati cagliaritani?”.
Nella foto il mezzo “Sirio” di Sassari