ALGHERO – Non bastano certo i capodanni e nemmeno qualche spot sulle tv nazionali per rilanciare l’attrattività di questo territorio. Come noto, occorrono, da tempo, politiche e progetti, anche di grande portata, per creare un sistema di format artistici, promozione e servizi che, ad oggi, non pare sia sufficiente per resistere alle nuove “proposte concorrenziali”.
Basti pensare ai soliti trasporti locali che vedono ancora trionfare “la gomma” quando, come ripetuto più volte, manchino i parcheggi sufficienti per sostenere un turismo basato in maniera preponderante sugli autonoleggi. Senza considerare l’agognata, quasi utopica, possibilità di creare un programma di appuntamenti ogni weekend dell’anno con magari mesi dedicati a particolari tematiche (ambiente, enogastronomia, musica, arte, teatro, etc) per culminare col cartellone estivo che necessita di essere definito e promosso mesi se non un anno prima.
Alghero era capofila degli eventi, musicali e non solo. Adesso, oltre al “capodanno diffuso”, scelta che oggettivamente va a incrinare la posizione di vantaggio costruitasi in 30 anni di concerti ed eventi di fine anno, c’è la crescita, sostenuta, di altre località che vogliono reiterare il “modello Alghero”, che ha visto il comune catalano primeggiare per quasi 3 decadi. E questo a favore di altri centri anche in periodi dell’anno in cui, e qui ritorna il nodo centrale, ci sono pochissimi collegamenti aerei. Tutto questo, più altre lacune legate sia al “sistema territorio” che allo stesso scalo, fanno si che, come commenta l’ex-assessore ai trasporti regionale, Antonio Moro, Alghero paghi in maniera pesante la “brillante” creazione degli “aeroporti del Nord Sardegna”.
!”I dati del traffico passeggeri degli aeroporti sardi, nell’ultima statistica ufficiale disponibile (Assaeroporti) e riferita al novembre 2024, confermano le penalizzanti politiche regionali in danno dell’aeroporto Alghero, a vantaggio dello scalo di Olbia. Novembre è, infatti, il primo mese di riferimento del bando della continuità territoriale aerea della Giunta Todde (identico a quelli precedenti ma con meno risorse e con durata inferiore ad un anno) e segna, per l’aeroporto di Alghero una riduzione dei movimenti (decolli e atterraggi) dell’1,1% (in totale sono stati 520) a cui corrisponde una crescita passeggeri del 2,6% (62.863) rispetto all’analogo periodo 2023, inferiore non soltanto alla media italiana (+ 10.6%) ma molto più bassa rispetto a quella registrata a Olbia e Cagliari”, cosi il presidente del Psd’Az Antonio Moro.
“Lo scalo gallurese nel novembre 2024 ha avuto un incremento di passeggeri del 33% (92.986 tra arrivi e partenze) e ha registrato il 29,4% in più di movimenti (987 in totale). A Cagliari i passeggeri sono cresciuti del 9% (280.970, in linea dunque con le percentuali italiane) e i movimenti del 5.6% (2.243). Per comprendere ancora meglio il divario crescente tra gli scali del Nord dell’Isola è sufficiente considerare che tra gli aeroporti italiani, il traffico passeggeri cresce meno rispetto ad Alghero soltanto negli scali ormai saturi di Bergamo e Ciampino e in quello non certo strategico di Forlì. Mentre la crescita che si è riscontrata ad Olbia (+33%) è la settima tra quelle registrate nei 41 aeroporti italiani”.
“I numeri, confermano dunque la scarsa attenzione della Regione alle esigenze di Alghero, dimostrata dalla disincentivante gestione dei servizi del trasporto aereo della continuità territoriale del governo Todde, nonché l’inerzia nel procedere con la pubblicazione del bando per gli aiuti diretti ai vettori per l’apertura di nuove rotte stabili (legge approvata e finanziata con 30 milioni di euro dalla Giunta Solinas) e certificano ancora una volta come la gestione unica e privatizzata degli aeroporti di Alghero e Olbia, minacci il futuro dello scalo del Nord Ovest ad esclusivo vantaggio di quello gallurese”.