ALGHERO – “Il teatrino dell’accordo politico fra il sindaco Bruno ed il PD è oramai un refrain che va in onda da 4 mesi, senza che si concretizzi in alcun modo e col solo risultato di far sempre più sprofondare Alghero nel declino”. Cosi il portavoce di Forza Italia Alghero Andrea Delogu riguardo l’importante organismo Meta per il quale ci sono dei “problemi di poltrone da suddividere certo, ma anche visioni diverse ed opposte sul modello di sviluppo della città, in tutti i campi, che purtroppo si rifletteranno ancora una volta sul futuro della città”.
“Nell’ascoltare un’intervista di Enrico Daga (durante il programma Cosa succede in città su Catalan Tv ndr), già candidato sindaco e leader cittadino del PD non è passata inosservata la diversa “vision” sulla Fondazione Meta, sulla carta cuore pulsante del sistema turistico e culturale della nostra città e nella realtà sempre più abbandonata a se stessa dalla giunta Bruno, ancora incapace di sviluppare un progetto di rilancio, se non “spot” buoni solo per avere un po’ di spazio sui media. E così ecco apparire la panacea di tutti i mali, e, dal cerchio magico del sindaco arrivare la proposta di selezionare un direttore generale per Meta. Così, tanto per dire qualcosa, perché ci vorrebbe un piano economico alla base, si dovrebbe finalmente riprendere la via di una gestione economica della Fondazione, volta a conseguire ricavi (dalla gestione dei siti museali alla creazione di un brand, alla creazione di bookshop, ad una gestione economica del sito di informazioni turistiche, all’apertura del museo) e non solamente a generare costi e ad elargire mance”.
“Ed invece in un’epoca di spending review, in un contesto in cui le ultime amministrazioni di centro sinistra hanno fatto dei tagli di bilancio un bandiera (ed un alibi per mascherare le loro incapacità) causando anche notevoli problemi al tessuto sociale algherese, ecco l’idea di un direttore generale, che, al pari di un qualsiasi dirigente comunale avrebbe un costo, oneri accessori inclusi, non inferiore ai 120.000 euro annui”. Dall’altra parte Enrico Daga e quindi il Partito Democratico rifiuta quest’idea, in quanto andrebbe a creare un doppione rispetto alla figura del presidente e di un Cda operativo al fine di rendere più indipendente dai capricci della politica la fondazione e riportarla alle sue azioni prioritarie, ma anche per evitare ulteriori sprechi di denaro”.
“Noi riteniamo che un Cda composto da un mix di esperti di amministrazione ed economia, di turismo e di servizi culturali, supportati, in pianta organica, da un funzionario capace, unitamente all’ingresso dei privati nella fondazione, possa realmente contribuire al rilancio della Fondazione al fine di farla diventare un valido supporto al mondo delle imprese turistiche e delle associazioni culturali, il tutto, che non guasta, con un risparmio di denaro pubblico che non fa mai male. Ma purtroppo sin quando continueranno gli sterili tira e molla e azioni finalizzate a realizzare qualche salvacondotto, anziché pensare al reale bene della comunità e di un settore fondamentale come il turismo la situazione non potrà cambiare e il declino di Alghero aumenterà”.
Nella foto la Fondazione Meta
S.I.