ALGHERO – Spesso si comprende il vero valore delle cose e persone quando non ci sono più. Alghero in questo è maestra. Un luogo dove critica e invidia pullulano e, pur trovandosi oltre la periferia dell’Impero, la competizione è ben oltre quella che si può vivere in grosse metropoli. Inoltre oramai pare essere entrati nel tunnel della desolazione e apatia. Sentimenti ancora meno positivi di quelli alla base delle frizioni sempre presenti nella comunità catalana che, comunque, servono per affilare le unghie e aumentare magari le potenzialità dell’offerta culturale e turistica del territorio.
Primavera in Riviera era (anche) il frutto di queste idee sfidanti. Nessuno avrebbe creduto, qualche anno fa, che si potesse veramente, e non a parole, come invece si continua a blaterare da anni, creare un vero e tangibile allungamento della stagione turistica. Per essere chiari, a parte le questioni europee, regionali e gestionali, questo è uno dei motivi alla base della mancata fidelizzazione dei turisti e dunque pure della fuga di Ryanair. Anni fa in un convegno fu proprio l’allora direttore della Sogeaal Umberto Borlotti che denunciò un indice di ritorno dei turisti praticamente uguale allo zero.
Ma per cambiare questo trend poco o niente si è fatto e anzi, come nel caso di Primavera in Riviera, invece di crederci e investirci in maniera decisa e convita addirittura si è cercato in ogni modo di mettere i bastoni fra le ruote fino ad arrivare a cancellarlo con l’attuale amministrazione Bruno. Un format che garantiva la copertura di circa 5 weekend dedicati a sport, musica (weekend dance à l’Alguer), bambini, arte, enogastronomia (notte e giorno al mercato) e altro, con un crescente flusso di villeggianti che ritornavano ad Alghero, finito in cantina per nessun plausibile e spiegabile motivo. Senza considerare l’assurdità di cancellare un “brand” oramai affermato come quello e riprenderne un altro (Festivalguer) legato al passato e che rappresentava tutt’altro con un calendaerio di concerti di livello internazionale. Inutile dare le colpe alla Regione per il mancato finanziamento dei Centri Commerciali Naturali. Infatti negli anni AlgheroInCentro, il Ccn locale che avviò tale progetto, non ha mai ottenuto dal Comune di Alghero come contributo una cifra neanche avvicinabile a quanto erogato negli ultimi anni per il concerto di Pasquetta e qualche altro appuntamento.
Insomma con minori spese per l’ente locale e Meta si riusciva a fare molto di più, questa la fotografia che emerge anche nei commenti di questi giorni che vedono dalle persone comuni ai protagonisti domandarsi del perché di questa scelta in seno all’attuale compagine governativa. E a margine della pubblicazione di un video sui social scrive uno degli organizzatori e oggi consigliere comunale Nunzio Camerada, “quanto impegno e quanto lavoro per poter realizzare “Primavera In Riviera”, una manifestazione ricca di eventi per tutti, a costo zero per i partecipanti, che costava all’Amministrazione pochissimo, veramente 4 spiccioli… un vero peccato averla persa, ma ritornerà, ve lo assicuro”. E poi Emiliano Piras, allora presidente di AlgheroInCentro, oggi anche lui consigliere comunale “penso che questa amministrazione abbia commesso uno stupido errore a “bruciare” Primavera in Riviera. Ci hanno addirittura detto (nello specifico la Meta e assessore Esposito) che ad Alghero non c’era mai stata, per la Primavera, una programmazione così intensa: quale sarebbe? Hanno speso più di 30.000 euro per 4 cose, affidandosi addirittura quasi esclusivamente ad una associazione di Cagliari; come se ad Alghero non esistessero le competenze per organizzare eventi”. Per adesso, in attesa dell’estate, i turisti, soprattutto regionali che apprezzavano sempre di qui quei weekend, passeranno una Primavera lontani dalla Riviera.
Nella foto un momento di Primavera in Riviera nel weekend dello sport in pieno centro storico
S.I.