ROMA – “Una vicenda come quella del Moby Prince, così ampia nella sua tragicità e singolarità, non può giustamente mai essere considerata chiusa”. Sono parole dell’ex sottosegretario all’interno Valdo Spini, sentito in audizione dalla commissione d’inchiesta sul disastro nel quale persero la vita 140 persone. Nonostante tra le sue deleghe all’epoca dei fatti ci fossero sia la direzione generale della protezione civile che i servizi antincendi Valdo Spini non era mai stato fino ad oggi sentito nel corso delle indagini.
“La sua audizione è per noi particolarmente utile – ha detto il Presidente della commissione Silvio Lai – perché ci consente di ottenere informazioni dirette da chi, nell’ambito dell’importante ruolo istituzionale ricoperto, è entrato direttamente in contatto con la gestione degli interventi successivi all’incidente. I suoi ricordi partono da quella notte tra il 10 e 11 Aprile del 1991. La telefonata del gabinetto del Ministro Scotti che lo informa dell’accaduto nel cuore della notte e lo invitava a recarsi sul luogo del disastro. Il primo contatto con la tragedia, sorvolando la mattina dopo con un elicottero dei Vigili del Fuoco i due relitti, per verificare prioritariamente se vi fossero vite umane ancora da salvare. “Ci avvicinammo il più possibile e ci rendemmo conto che dal relitto non arrivavano segni di vita.” Poi subito dopo un secondo sopralluogo questa volta su un battello della capitaneria, insieme all’allora ministro della Marina Mercantile Vizzini, al comandante della capitaneria Albanese e al comandante dei vigili del fuoco di Livorno. A Valdo Spini è toccato il gravoso compito di informare i familiari del fatto che non vi fossero altri superstiti oltre ad Alessio Bertrand.
“È stata la prova più terribile che mi è capitato di dover sostenere nel corso delle responsabilità istituzionali che ho ricoperto. La gravità della tragedia – ha detto ancora l’ex sottosegretario – mi faceva sentire sensibile anche alle ipotesi diverse dall’errore umano, considerata come la prevalente. In più di un’occasione, anche in seguito, sono tornato sulla necessità di fare piena luce su quanto accaduto. Se questa commissione, dopo un lungo e infruttuoso iter giudiziario, potrà portare ad elementi nuovi avrà sicuramente fatto un lavoro benemerito”.
Nella foto la tragedia della Moby
S.I.