ALGHERO – “Ho aspettato del tempo prima di esprimermi sulla crisi politica in comune che ha sfociato nell’ “aborto” che tutti voi, oramai esausti, conoscete. Vi basti pensare che uno dei motivi fondanti per cui abbiamo interrotto le comunicazioni col sindaco, è stato che noi ponevamo quali condizioni irrinunciabili, l’accorpamento dell’Assessorato al Turismo con quello allo Sviluppo Economico. Niente! Ci è stato detto irricevibile! Gabri non si tocca” (Gabriella Esposito, assessore del Comune di Alghero al Turismo, Cultura e Meta)”. Cosi Enrico Daga, consigliere comunale del Pd, che ritorna sulla “trattativa” facendo emergere uno degli aspetti fondamentali che ha fatto saltare l’eventuale possibilità di trovare un accordo: l’assessorato al Turismo. Delega in mano all’Esposito che, come racconta lo stesso Daga, non è stato possibile neanche chiedere di essere gestita da altri e in altro modo “e i risultati li vediamo tutti”, commenta amaramente l’esponente democratico.
“Vi chiederete dunque del perché di questo nostro accanimento! Vi domanderete: Perché il Partito Democratico ha lavorato insistentemente per “violare” l’assessorato al Turismo, che storicamente, a tutti i livelli, è sempre stato considerato minore, al punto di essere trattato dalle forze politiche alla stregua di un salone di bellezza? Perché dunque?”
“Risposta: Perché eravamo consapevoli che il disastro dei collegamenti a cui la città è sottoposta, si sarebbe dovuto affrontare con coraggio. Era pronta una super campagna sulle destinazioni collegate all’aeroporto di Olbia. Saremmo andati a prenderci i clienti alla partenza, senza piangerci addosso, senza andare in giro col cappello in mano. Ecco perché stavamo per entrare in maggioranza: per dare un colpo di reni! Irricevibile ci ha detto. E noi abbiamo risposto che le poltrone non ci interessano, che ci interessa cambiare Alghero. Niente giri in paglietta. I direttori di banca abbiano pietà. Stringiamo i denti”.
Nella foto Enrico Daga
S.I.