Aerei: basta polemiche, agire subito

CAGLIARI – “Quello che interessa ai sardi è che esiste una via per continuare ad avere i voli low-cost per la Sardegna. Mentre attendiamo il testo della decisione, appare ridicolo il tentativo di chi usa un comunicato contemporaneamente per fucilare l’avversario e incensare sé stesso, come se lo stesso fatto potesse essere allo stesso tempo merito di uno e colpa di un altro. Nel comunicato stampa della Commissione c’è un punto che non può essere trascurato: la decisione è stata presa sulla base delle linee guida del 2005, mentre dal 2014 sono vigenti nuove linee guida”. Cosi l’ex-presidente della Regione e coordinatore isolano di Forza Italia Ugo Cappellacci.

“Questo da un lato sgombra il campo da chi vagheggia di “modelli” precedenti al 2005, dall’altro ci dice che lo scenario è cambiato e che quindi le scelte politiche di oggi e di domani dovranno essere diverse da quelle precedenti, a prescindere dai diversi pareri sulla bontà delle stesse e da ciò che leggeremo nel testo della decisione. Insomma, se la decisione potrà fare chiarezza sul passato, il futuro è affidato a decisioni politiche che possono e devono essere prese nel presente. C’è una volontà di creare le condizioni affinché la Sardegna possa giovarsi della presenza delle low cost anche in futuro? C’è la volontà di rilanciare la continuità territoriale per Roma e Milano e ripristinare quella per le rotte minori? C’è la volontà di affrontare anche la questione Tirrenia e collegamenti marittimi? E soprattutto esiste il coraggio e la determinazione di difendere le decisioni sia in sede nazionale che europea? Oppure, dopo aver perso due anni e mezzo a demonizzare il passato senza fare nulla, vogliono continuare così? All’on. Soru, che non riesce a liberarsi dalla sua tendenza a considerare le scelte per la Sardegna un duello con qualcun altro, rispondiamo che le sue dispute non ci interessano e, fatto più rilevante, non interessano ai sardi. La smetta di tirare fango a suon di menzogne e provi a lavorare per l’isola. Per quanto riguarda le sue accuse, ricordo che la successiva notifica alla UE della legge regionale 10, che egli addebita al sottoscritto, non fu frutto di una decisione politica, ma fu compiuta dai funzionari della Regione”.

“E per quanto lui tenti sempre di mostrarsi come quello che è più sardo degli altri, quando mescola gli argomenti e prova a parlare alla pancia della gente, e dice che gli sconti della continuità territoriale 1 e 2 dovrebbero essere solo per i sardi dimentica che grazie alla tariffa unica ci sono benefici non solo per chi viaggia ma anche per una “platea” più ampia: quella di chi fa impresa e chi lavora in Sardegna, in particolare nel settore turistico. La sua è un’idea da riserva indiana, la nostra è la vera continuità. Sul punto dovrebbe avere anche la decenza di tacere perché è a causa dell’accordo firmato da lui con Prodi nel 2006 che i costi della continuità sono stati accollati dallo Stato alla Regione. Lo ringrazio anche per aver ricordato la flotta sarda. Quest’ultima ha trasportato centinaia di migliaia di passeggeri, con personale e agroalimentare sardo a bordo ed è stata, secondo l’antitrust, l’unico vero strumento che negli anni passati ha fermato il caro-traghetti. Mi spieghi allora perché quando la Regione spende per i bus fa una cosa sacrosanta e quando invece spende per le navi dieci volte meno di quanto lo Stato dà ogni anno a Tirrena, sarebbe da censurare”.

“Perché le navi danno fastidio a qualcuno? La decisione della Commissione Ue che ha bloccato le navi sarde è oggetto di un ricorso che dovrebbe essere sostenuto e seguito adeguatamente anche perché, come ben sanno all’assessorato ai Trasporti, ci sono fondati motivi per ribaltare la decisione. Se non ha voglia di impegnarsi per la Sardegna, Soru, padre della tassa scaccia-turisti (dichiarata illegittima e dannosa), firmatario dell’accordo per cui oggi paghiamo i costi della continuità aerea e, se vogliamo ampliare il discorso, anche responsabile del pasticcio su Tuvixeddu che costa 84 milioni di euro alle casse della Regione, dovrebbe avere almeno la decenza di tacere”.

Nella foto Ugo Cappellacci

S.I.