ALGHERO – L’incontro di ieri organizzato dalla Sogeaal, con le rappresentanze delle maggiori realtà produttive del territorio e i media, è stato molto utile, anche se inedito. Occasioni che devono essere ripetute più spesso dove i vari attori quasi si spogliano dei rispettivi ruoli e, oltre ad analizzare la situazione, provano a dare dei suggerimenti sulle azioni da attuare per contribuire a sostenere lo sviluppo e crescita del territorio.
Ieri è stato così. Dati sul traffico, e altri input, alla mano, si è proceduto a verificare la generale situazione in connessione all’attività dell’Aeroporto. A partire da quella che potremmo chiamare “era post-monopolio Ryanair”. Come emerso anche nell’incontro nel periodo in cui il vettore irlandese gestiva la quasi totalità dei collegamenti, il territorio non è stato adattato a quel tipo di clientela. Un passaggio che avrebbe permesso, probabilmente, di rendere questa zona più attrattiva e magari confermare la compagnia di O’ Leary come base reale, ma cosi non è stato. Dal 2009 Ryanair ha scelto, per decisione dell’allora Giunta Regionale, (anche) Cagliari che avendo un bacino enorme rispetto a quello algherese ha naturalmente proseguito ad attivare al sud maggiori tratte.
Per questo, come spiegato ieri, l’attuale management, ha dovuto fare i conti con questa situazione e cercare di attivarsi tramite anche i canali della “diplomazia commerciale” per definire accordi con altre compagnie (che si era allontanate) e dunque altrettanti collegamenti. Anche se, nonostante questo nuovo percorso, Ryanair resta il principale vettore dello scalo catalano. Ciò a significare che non c’è alcun problema nell’operare con l’inventore del low-cost. L’attuale progetto della Sogeaal, a detta anche dei vari “stake holder” interpellati ovvero i rappresentanti delle maggiori attività produttive del territorio (Federalberghi, Consorzio Riviera del Corallo, Confcommercio, Domos e altre rappresentanze del tessuto economico), sta dando i suoi frutti, tanto che questa estate sono previsti numeri da record.
Però, come emerso anche ieri, e ripetuto in ogni occasione, il problema non è (mai stato) l’alta stagione, ma il resto dell’anno. In tale senso sono attese, oramai da troppo tempo, delle scelte in capo alla politica per creare eventi (reali) e format che possano richiamare i turisti anche nei mesi di “bassa”. Non solo. E’ evidente, come oramai dicono quasi tutti, che siano necessarie nuove e moderne strutture ricettive anche, e diremmo soprattutto, per creare servizi all’altezza delle richieste del mercato. Un piccolo grande esempio su tutti: Alghero non ha (ancora) uno spazio al chiuso per ospitare manifestazioni, a parte la “bomboniera mignon” del Teatro Civico.
Anche se, in conclusione, e come evidenziato anche dal tavolo di ieri tra Sogeaal, imprenditoria e media, le “responsabilità” di queste difficoltà che invece vedono la zona di Olbia primeggiare, soprattutto nella disponibilità di posti letto (il triplo di quelli dell’intera ex-Provincia di Sassari) e offerte per i turisti, vanno trovate anche nella gestione generale del territorio del Nord-Ovest dell’Isola. In particolare Sassari. Una città che dovrebbe rappresentare il faro dell’intera area e fungere da impulso anche nelle dinamiche politiche e sociale, cosa che non fa, più. E anche questo pesa enormemente sullo sviluppo e crescita del territorio, pure, come detto, sulle dinamiche che muovo l’aeroporto di riferimento.
Come ripetiamo da tempo, tramite gli articoli di Algheronews.it, anche ieri è stato confermato che Alghero non basta. Ovviamente senza il centro catalano, questa zona dell’Isola sarebbe già sprofondata. Per questo è oggettivo, e non da adesso, che si passi dalle parole ai fatti nel creare un format unico di promozione e pure programmazione di manifestazioni e altre offerte che coinvolga i maggiori centri del Nord-Ovest dell’Isola partendo proprio da una regia in capo ad Alghero e Sassari.
Per tutto questo, occorre la politica, quella lungimirante e persino molto capace di far uscire un territorio dalle sabbie mobili in cui è caduto. L’Aeroporto, tra mille difficoltà, tra cui errori reiterati nei bandi da parte della Regione, sta facendo la sua parte, anche le categorie si stanno rendendo disponibili, i media pure, urge uno scatto in avanti della politica. Iniziare ad ascoltare e farsi guidare dal “partito del fare” e non da quello “del disfare”, quest’ultimo connesso ad aree sociali molto limitate, ma purtroppo nel sassarese influenti, sarebbe già un ottimo inizio. Il tempo è (abbondantemente) scaduto, anche se i margini per diffondere maggiore benessere e sviluppo, tramite progetti privati e pubblici, ci sono ancora.
Nella foto Stefano Viscontri (Federalberghi) e Mario Peralda (Sogeaal)
S.I.