ALGHERO – Le ultime vicende, anche e non solo conseguenti al bando sulla continuità territoriale, stanno facendo decalare la situazione dello scalo di ALGHERO da fortemente critica a drammatica. Le due cause principali sono da ricondurre ad una cattiva gestione della proprietà, carente sul piano degli investimenti ed alle troppe esitazioni e ritardi delle istituzioni competenti, nonostante detengano una quota cospicua del pacchetto azionario della Sogeaal. L’ auspicata gestione coordinata e sinergica dei tre scali sardi è stata completamente disattesa, con la conseguenza di voler risolvere il problema della crisi congiunturale dello scalo attraverso la messa in CIGS dei lavoratori. Riteniamo tale scelta incongruente e non giustificata, tenuto conto dei risultati di bilancio e di traffico in positivo , con più di 1.600.000 passeggeri transitati sullo scalo di Alghero nel 2022. La eventuale lieve flessione , paventata dal management per il 2023, sarebbe ancora figlia della crisi pandemica e dunque congiunturale e circoscritta, pertanto non giustifica il ricorso agli ammortizzatori sociali. A pagare le conseguenze, qualora si ricorresse alla CIGS, in primo luogo, sarebbero i lavoratori a cui viene chiesto il prezzo più alto e che già negli anni passati hanno subito tale provvedimento. Non meno importanti sarebbero le ricadute su tutto l’indotto legato alle attività dell’aeroporto; un’ulteriore tegola in capo ad un territorio ed un tessuto sociale già pesantemente colpiti dalla crisi pandemica. I lavoratori, riuniti in Assemblea unitaria il 23 u.s., si sono espressi a larga maggioranza contro il ricorso alla CIGS. E la nostra organizzazione sindacale intende appoggiare la ferma volontà espressa dai lavoratori che si oppongono alla firma di un accordo in tal senso., ritenendolo una forzatura”
Ugl, il Segretario Provinciale Maurizio Muretti